venerdì, 22 Novembre 2024

Quanti sprechi in nome del turismo

L’opinione

Tempo d’estate, tempo di sagre, festival, giocolieri e funamboli per divertire ed affascinare il popolo affamato e disoccupato ma da mantenere gaudente e spensierato. Manifestazioni e spettacoli di arte varia classificabili, nel migliore dei casi, come manifestazioni di puro intrattenimento vengono quotidianamente presentate in pompose conferenze stampa, come “Eventi di grande richiamo turistico”. Ci sfugge, e nessun è ancora riuscito a chiarirci, come un festival del cortometraggio piuttosto che una sagra del pistacchio o del gelato, possa costituire un Evento di grande richiamo turistico, laddove lo stesso viene finanziato un mese prima ed annunciato due giorni prima la data di svolgimento. Appuntamenti disarticolati che, in nome del turismo, e pur non essendo strategici ai fini dello sviluppo turistico, godono di abbondanti finanziamenti, sulla base di una logica priva di logica, ma funzionale a sviluppare rapporti amicali o clientelari. Vecchie abitudini che persistono nel malcostume politico ricco di buoni propositi ma privo di fatti e di una capacità progettuale e strategica utile a riposizionare il turismo tra i settori economici produttivi. Non sappiamo se Nino Strano vorrà o potrà modificare tale modus operandi. Ma se proprio non si può fare a meno di continuare a sprecare le risorse, per favore non fatelo in nome del turismo, e per salvare la faccia si istituisca l’Assessorato alla Solidarietà… socioculturale del tempo libero. (Toti Piscopo)

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