domenica, 22 Dicembre 2024

Zappalà: Agenda 2000? persa grande opportunità

E per il periodo 2007-13, 8 mld già disponibili ma finora nessun bando

La mancanza di un’adeguata attuazione della legge quadro regionale sul turismo ed il ruolo marginale rivestito dalle associazioni degli imprenditori del settore sono i due fattori-chiave dai quali prende le mosse il contributo al nostro tema “Sicilia, cosa vuoi fare da grande” di Salvo Zappalà, ex presidente di Federturismo Sicilia, alla cui istituzione ha contribuito nel settembre del 2005. 
“L’atteggiamento passivo delle categorie rappresentative degli interessi degli imprenditori assunto nei confronti della Legge quadro regionale sul turismo che, grazie alla spinta di Confindustria Sicilia con la sua rappresentanza di Federturismo, ha visto la luce dopo un travagliato parto durato ben 40 anni, recependo la legge quadro nazionale e prevedendo, in particolare, apposite norme sui sistemi turistici locali e tentando di dar vita all’Agenzia Regionale del Turismo in sostituzione delle nove aziende provinciali, ha fatto vincere ancora una volta la burocrazia. Oggi, proprio da quel mondo che ritiene di rappresentare gli interessi degli operatori dell’industria delle vacanze, riemerge il tentativo di far rivivere le 9 aziende provinciali, rinunciando al grande progetto dell’agenzia unica con un board pubblico-privato in grado di rivestire il ruolo di “braccio operativo” dell’assessorato regionale al Turismo. Per l’ennesima volta i burocrati si prendono gioco di noi e del bisogno di quest’isola di uscire dall’immobilismo. Del resto è a causa del ricorso all’ormai trentennale mal interpretato consociativismo che l’associazionismo non prende piede in Sicilia e conta poco o nulla a livello istituzionale. I deleteri effetti di questo trend nell’ambito delle associazioni di categoria provocano notevoli danni a noi stessi ma, in generale, a tutta la nostra economia. Purtroppo non tutti sono in grado di leggere gli attuali numeri esitati dal settore, solo per citarne alcuni, si pensi agli sperperi dell’attività di marketing territoriale effettuata senza prima aver instaurato un reale contraddittorio con gli operatori e risultata, pertanto, fine a se stessa. O ancora si rifletta sulla programmazione di Agenda 2000-2006, un autentico disastro ed una grande opportunità perduta. All’orizzonte, inoltre, si profilano altrettanti disastrosi risultati, se non si invertirà la rotta, per il piano di investimenti previsti per il periodo 2007-2013, 8 miliardi di euro già disponibili e nessun bando è ancora stato pubblicato. Purtroppo i rappresentanti delle organizzazioni del settore appaiono sempre più inclini a non urtare il sistema di potere che ha abilmente creato una vera e propria "cappa" in seno ai vertici delle organizzazioni degli imprenditori che preferiscono occupare poltrone e titoli senza rischi, nulla facendo, consentendo invece alla macchina burocratica di fare ciò che gli pare”.

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