Ancora polemiche per la chiusura di molti siti archeologici e culturali siciliani le domeniche e nei giorni festivi. Il problema è che la Regione non ha più i fondi per pagare lo straordinario al personale, che in molti casi ha anche superato il tetto massimo previsto dei festivi. Dunque ora c’è il rischio che i turisti possano trovare cancelli e portoni chiusi durante le prossime festività natalizie.
Per Cgil, Cisl e Uil “la chiusura dei siti culturali è una vergogna per la Sicilia” e mette “in cattiva luce l’immagine dell’isola”. I sindacati chiedono al governo regionale di mettere in campo iniziative utili a scongiurare disagi e definire in tempi brevi “un progetto-obiettivo, che consenta la fruizione dei beni culturali e garantisca un congruo salario accessorio al personale impegnato in questo genere di attività”.
“La riapertura dei siti non si può rinviare – scrivono in una nota Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl – Non può essere né l’inerzia politica o amministrativa, né una faziosa azione sindacale, a provocare l’interruzione di un pubblico servizio ed il procrastinarsi di un irreparabile danno all’erario e all’immagine della Regione e del personale che nei fatti non ha responsabilità”.
“Chiediamo al Dipartimento dei Beni culturali di pianificare le attività da avviare – aggiungono – e al governo Crocetta di definire profili professionali e formulare una classificazione dei siti al passo con i tempi. E’ in vigore – sottolineano infine i sindacati – il decreto legislativo del 22 gennaio 2014, che fissa le linee guida per la valorizzazione dei beni culturali e ambientali e va applicato”.
Una questione che il neo assessore regionale ai Beni Culturali, Antonio Purpura, dovrà affrontare subito. “Non deve accadere mai più che i siti restino chiusi nei giorni festivi – dice Purpura – non ha senso tenere i musei aperti in periodi dell’anno in cui il flusso turistico è minore, come da gennaio a marzo e poi chiuderli a Natale quando si presume un maggior numero di visitatori”.