Per la prima volta in assoluto 58 borghi siciliani hanno deciso di mettere sul piatto i rispettivi “tesori” e far rete, sotto l’egida della Fondazione Le Vie dei Tesori, per aprire e “raccontare” i siti della cultura. Che in questo caso viene declinata soprattutto sull’esperienza, sull’immersione nella vita del borgo, sulla conoscenza delle tradizioni spesso tramandate di generazione in generazione, sulla scoperta di mestieri dimenticati, di botteghe artigiane inattese, ma anche delle ricette del posto.
In tutto apriranno e verranno “raccontati” dalle guide in presenza o tramite audio guida da ascoltare sul proprio smartphone, circa 250 luoghi e sono state organizzate un centinaio tra passeggiate, trekking, attività come degustazioni, visite ad atelier di artisti e botteghe di artigiani, tour nei borghi fantasma e una trentina di esperienze speciali.
Due weekend soltanto, e un’offerta immensa: il prossimo fine settimana, sabato e domenica (28 e 29 agosto) e il primo di settembre (4 e 5), nella gran parte dei casi dalle 16 alle 22 (consultare il sito https://leviedeitesori.com/borghideitesori dove si prenota e si acquistano i coupon). Un unico coupon per le visite nei luoghi, valido per tutti i borghi e in entrambi i weekend: dieci visite costano 18 euro, a scelta tra i luoghi del circuito, oppure 10 euro per 4 visite, 3 euro per una visita. Si acquista sul sito e si riceverà una mail di risposta con un QR code da mostrare all’ingresso dei luoghi. Chi vuole puó prenotare, scegliendo data e orario della visita. Semplice, facile, smart, un passaporto per la bellezza. Ingressi contingentati e Green Pass (o tampone recente negativo) in tutti i luoghi al chiuso. Stesso discorso per le esperienze e le passeggiate, per le quali bisogna prenotare e acquistare un coupon specifico per ciascun appuntamento. Il tutto rispettando le regole del contingentamento e del distanziamento.
Eccoli quindi i borghi, e ognuno sarà un’esperienza: nell’Agrigentino, Bivona, Burgio, Caltabellotta, Naro, Sambuca; nel Nisseno, Butera, Montedoro, Sutera, Vallelunga Pratameno; nel Catanese, Licodia Eubea, Militello Val di Catania, Piedimonte Etneo; nell’Ennese, si salirà a Centuripe e Sperlinga. Sui Nebrodi, o comunque nel Messinese, i più piccini, Castelmola, Condrò, Frazzanò, Graniti, poi Mirto, Monforte San Giorgio, Montalbano Elicona, San Marco d’Alunzio, San Piero Patti, San Salvatore Fitalia, Santa Lucia del Mela, Savoca. E il folto drappello del Palermitano, con Baucina (che partecipa solo il secondo weekend), Blufi (che si sta riorganizzando dopo i devastanti incendi di ieri sera), Bompietro, Caccamo, Castelbuono, Castellana Sicula, Castronovo, Collesano, Contessa Entellina, Gangi, Geraci Siculo, Giuliana, Godrano, Gratteri, Isnello, Lercara Friddi, Montemaggiore Belsito, Palazzo Adriano, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, Prizzi, Roccapalumba, San Mauro Castelverde, Vicari. Chiudono il Ragusano, con Chiaramonte Gulfi e Monterosso Almo e Siracusa, con Buccheri e Portopalo di Capo Passero.
Alcuni borghi fanno già parte dei percorsi turistici, altri finora erano noti solo ad appassionati globetrotter. E tantissimi giovani sono pronti a mettersi in gioco, accogliendo i visitatori. Un unico, enorme, straordinario patrimonio che sa di millenni.