giovedì, 28 Marzo 2024

A spasso per 200 km tra i borghi rurali fascisti

Al via progetto regionale per creare un unico percorso da attraversare a cavallo, in bici o a piedi

Sta per partire il progetto regionale per recuperare i borghi rurali costruiti durante l'epoca fascista dall'Ente di colonizzazione del latifondo siciliano e, negli anni cinquanta, dall'ente per la Riforma agraria. L'assessorato alle Risorse agricole ha infatti avviato "La Via dei borghi", un percorso storico e architettonico lungo 200 chilometri da percorrere a cavallo, in bicicletta o a piedi per gli appassionati di trekking.
All'interno di ogni borgo, il progetto prevede strutture ricettive, stazioni di sosta e di ricovero animali. Ma anche locali per esposizioni e vendita, attività didattiche e promozionali. In alcuni borghi, come quelli di Schirò, Borzellino, Petilia e Lupo, storicamente e architettonicamente più importanti, saranno realizzate anche attività di studio e didattico-museali legate al mondo rurale.
Nel disegno complessivo, saranno trasformati i borghi di Bruca, Borzellino, Schirò, Portella della Croce, Vicaretto, Petilia, Baccarato, Lupo, posti lungo un asse trasversale che, partendo dalla provincia di Trapani fino a quella di Catania, attraversa Palermo, Caltanissetta ed Enna. I borghi di Bonsignore, San Giovanni, Schisina e Giuliano, esterni all'asse principale del percorso, saranno riadattate per il collegamento in rete con altre iniziative del territorio e per rendere omogeneo il progetto dell'asse che coinvolge l'area dei monti Nebrodi e Sicani.
Le tappe tra un borgo e l'altro non supereranno i 40 chilometri, ma l'assessorato intende coinvolgere altre amministrazioni per realizzare altri punti di ristoro. In particolare, per i percorsi in bicicletta e a cavallo saranno coinvolti enti locali, aziende per il turismo, operatori turistici, associazioni e privati, che permetteranno di realizzare itinerari e collegamenti con altre aree di interesse o attrezzate del luogo, ristorazione, maneggi, bevai, assistenza per i cicloturisti e i trekker, segnaletica.
I percorsi saranno differenti a seconda dei mezzi utilizzati e sfrutteranno la rete di regie trazzere, i tratti percorribili delle dismesse ferrovie, i sentieri delle riserve naturali, i tracciati carrabili per raggiungere le località e i luoghi di maggiore di interesse.

 

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