martedì, 12 Novembre 2024

Eolie, albergatori contro l’ipotesi tassa di soggiorno

L'inaspettata esclusione dal decreto Milleproroghe della modifica di legge che avrebbe consentito di aumentare la tassa di sbarco fino ad un massimo di cinque euro lascia spiazzati alcuni comuni delle isole minori italiane. In primis a Lipari, dove le preoccupazioni per un'applicazione eccessivamente pesante della tassa di sbarco – dapprima presentata come una forma di tassazione per regolamentare gli escursionisti in determinati periodi dell'anno – stanno gradualmente lasciando spazio al timore per le voci che circolano sull'eventuale adozione della tassa di soggiorno.
Nella riunione urgente di venerdì scorso in Federalberghi Isole Eolie, gli associati hanno espresso tutta la loro apprensione ed incredulità per un fantasma che pensavano di avere ormai scacciato: una tassa iniqua, quella di soggiorno, che alle Eolie premierebbe il "mordi e fuggi" a discapito dei flussi turistici. Una tassa, quindi, che aumenterebbe il gap tra chi registra tutte le proprie presenze ed un sommerso che da anni imperversa quasi indisturbato, facendo concorrenza sleale a chi annaspa tra tasse, tributi e costi in costante lievitazione continuando a lavorare onestamente.
"Noi – sottolinea Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Eolie e isole minori Sicilia, siamo per una tassa di sbarco applicata con estrema oculatezza, soprattutto nei periodi di bassa stagione; tornare a parlare di tassa di soggiorno sarebbe davvero anacronistico e renderebbe vane tutte le battaglie e i risultati sin qui raggiunti".

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