“Sappiamo che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano ha emesso un avviso in cui si afferma che il progetto del ponte utilizzerà il piano tecnico del 2011 e realizzerà il ponte strallato (cioè sospeso, con l’impalcatura retta da una serie di cavi ancorati a piloni
di sostegno, ndr) più ampio al mondo, ben 3,2 chilometri. Un piano adeguato ai più recenti standard tecnologici, di sicurezza e ambientali. In qualità di più grande società di progettazione e costruzione di ponti al mondo, CCCC è sicuramente molto interessata all’implementazione del progetto”. Lo dice, in un’intervista al Sole 24 Ore, Pei Minshan, deputy general manager e ingegnere civile specializzato in ponti, di China Communications Construction Company (CCCC), terzo big mondiale delle costruzioni.
“Speriamo di poter utilizzare la nostra tecnologia già collaudata nella costruzione di altri due ponti simili per contribuire a promuovere lo sviluppo economico e l’integrazione nel Sud e nel Nord dell’Italia”, sottolinea il manager le cui parole però vengono subite messe a freno dal vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini: “mi fa piacere che ci sia interesse di molti soggetti di tutto il mondo ma il consorzio c’è e non penso che verranno modificati i confini. Quelli a cui fu assegnata la gara europea sono quelli che molto probabilmente continueranno con la versione definitiva del progetto”, ha spiegato il ministro.