Al via l'attuazione dei distretti turistici della Regione siciliana. Questo in seguito alla presa d'atto, avvenuta ieri pomeriggio, in IV commissione legislativa dell'Ars, del decreto predisposto dall'assessore regionale al Turismo, Nino Strano, che ne fissa "criteri e modalità per il riconoscimento". Entra così pienamente in vigore la riforma regionale del turismo, prevista dalla legge regionale 15 settembre 2005, n°10. "Giunge così al termine – ha commentato Strano – un percorso avviato dall'allora assessore Fabio Granata e che oggi, grazie al contributo fattivo del presidente della commissione, Fabio Mancuso, e di tutti i gruppi parlamentari, nessuno escluso, ha concluso il suo iter. Si tratta – ha aggiunto Strano – del superamento delle vecchie logiche provinciali della gestione turistica, per giungere a quella dei territori comuni, o di quelli tematici". I distretti turistici hanno come finalità quella del miglioramento delle condizioni dell'offerta turistica complessiva, di fruibilità ed accessibilità dei fattori di attrazione situati nel territorio del distretto stesso, nonché all'aumento dei volumi relativi al turismo pernottante e della spesa turistica. La perimetrazione del Distretto turistico deve tenere conto delle peculiarità del territorio che deve caratterizzarsi per un'offerta integrata e devono essere costituiti prioritariamente in forma territoriale tra territori contigui, appartenenti anche a province diverse. E' data possibilità di costituire dei "distretti tematici", tra territori non contigui, ma caratterizzati da un unico tema specifico. Ai fini del riconoscimento il distretto deve avere, pena l'inammissibilità, un'adeguata consistenza demografica di almeno 200.000 abitanti, una significativa capacità ricettiva pari ad almeno 7.500 posti letto complessivi, ubicati all'interno dei comuni facenti parte del distretto e deve possedere almeno un esercizio commerciale ogni 350 abitanti. Il territorio del Distretto deve, inoltre, avere infrastrutture culturali materiali ed immateriali come siti museali, archeologici, architettonici etc., o naturalistiche. Non potranno essere riconosciuti distretti turistici formati da un'aggregazione territoriale inferiore a dodici comuni. Un deroga viene data al "Distretto delle isole e arcipelaghi di Sicilia". I distretti possono essere promossi da enti pubblici, enti territoriali e, obbligatoriamente, anche da soggetti privati che intendono concorrere allo sviluppo turistico del proprio territorio o di più territori. Alla richiesta di riconoscimento dei Distretti Turistici dovrà essere allegato il piano di sviluppo turistico del territorio di riferimento. L'Assessore regionale al Turismo, con proprio decreto, provvede al riconoscimento del singolo Distretto turistico, che è condizione per l'attribuzione dei finanziamenti previsti dalla L.R. 10/2005 e dagli artt. 5 e 6 della legge 29 Marzo 2001, n.135 e dei cofinanziamenti previsti dalle linee d'intervento del FESR 2007/2013.