sabato, 27 Aprile 2024

Confesercenti fa il punto su demanio e turismo

Il convegno è stato concluso da Albonetti di Assoturismo. Presente anche l’assessore Lo Bello

"E' necessario rafforzare il dialogo tra gli operatori del settore turistico e la politica regionale al fine di individuare un sistema di regole condiviso che favorisca lo sviluppo delle nostre pmi considerato che rappresentano un reale fattore strategico competitivo della nostra economia oltre che un tratto identitario del nostro tessuto economico e produttivo, che va salvaguardato e tutelato".
Lo ha detto Vittorio Messina, presidente Confesercenti Sicilia, aprendo i lavori del convegno "il demanio marittimo e le imprese turistiche: una risorsa da valorizzare" che si è svolto ieri nella sede della Camera di Commercio di Palermo nel corso del quale è stata presentato lo studio commissionato all'Otie sul turismo balneare.
Ai lavori ha partecipato anche l'assessore regionale Territorio e Ambiente Mariella Lo Bello, che ha colto l'occasione per ribadire quanto era stato annunciato nella riunione con gli operatori balneari il giorno prima. In merito al decreto relativo all'aumento dei canoni demaniali, Lo Bello ha precisato che l'incremento del 600% è la variazione massima al rialzo che potrà assumere il canone e che attraverso l'adozione di un regolamento attuativo, condiviso con la categoria, verrà garantito il rispetto della proporzionalità della corresponsione da parte degli operatori in relazione alla loro dimensione imprenditoriale nel rispetto  dell'eterogeneità che caratterizza gli imprenditori del settore.
La chiusura dei lavori è stata affidata a Claudio Albonetti, presidente nazionale Assoturismo. "Al di la della legittimità giuridica di un provvedimento che prevede aumenti dei canoni demaniali fino a valori del 600% – ha sottolineato – ciò diviene espressione di un comportamento fiscale da parte della politica locale fortemente discutibile. Simili scelte – ha aggiunto – vanno ad aggravare la dimensione del total tax rating, per i nostri imprenditori, che in Italia raggiunge livelli tra i più alti dei Paesi dell'eurozona". Albonetti ha quindi rilanciato il ruolo delle imprese quali sostenitori dello sviluppo, ma ha precisato che affinché ciò sia possibile "occorre consegnare loro strumenti per essere competitive in un mercato sempre più globale".

 

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