La Sicilia quest’anno è ripartita, lo conferma anche l’ultimo Lybra Destination report, anche se l’Isola ha dovuto fare i conti con delle situazioni che l’hanno messa in difficoltà. Tra queste l’impatto degli eventi bellici sul mercato internazionale e l’inflazione, che ha portato a un aumento dei costi di alloggio. Inoltre, l’aumento dei prezzi dei voli ha avuto un impatto particolarmente forte sulle isole, e la Sicilia ha anche dovuto gestire le conseguenze dell’incendio all’aeroporto di Catania.
Ciononostante, la domanda turistica per la Sicilia è rimasta forte, anche se con variazioni tra le diverse destinazioni interne. A parità di esercizi ricettivi, durante i mesi estivi la Costa Siracusana, la Costa Ionica Messinese, l’area del Ragusano e la Costa Palermitana hanno registrato una maggiore richiesta. Il problema dell’inflazione si è fatta sentire soprattutto sul mercato domestico, che in tutte queste destinazioni è prevalente. La domanda degli italiani, infatti, è fortemente rallentata a maggio, mese cruciale per la stagione estiva. Poi, è tornata a crescere con l’avanzare della stagione ma è iniziata a scendere nuovamente a luglio; decisamente troppo presto.
Le previsioni per i prossimi mesi sono positive, tant’è che le destinazioni turistiche siciliane stanno già ricevendo richieste di pernottamento per la primavera/estate 2024. Tuttavia, la concorrenza è intensa, con destinazioni in Sardegna, Calabria e Puglia che registrano numeri incoraggianti. Nella competizione per la prossima primavera, le mete siciliane si posizionano bene: la Costa Ionica Messinese, con la rinomata Taormina, e la Costa Siracusana sono superate solo da Costa Smeralda e Salento; la Costa Palermitana si trova a pari merito con la Costa degli Dei. Per i mesi estivi, tuttavia, la Sicilia al momento non occupa le posizioni di testa. A parità di offerta ricettiva, la Costa Ionica Messinese, al momento la più richiesta per luglio e agosto 2024, rimane dietro a Costa Smeralda, Salento, Costa degli Dei e Gargano.
Dunque anche per questo 2024 la Sicilia è destinata a essere sorpassata dalla Puglia. Una sfida iniziata poco meno di dieci anni fa. Secondo i dati Istat, tra il 2008 e il 2014, la Sicilia aveva vissuto una crescita costante nel turismo, posizionandosi al secondo posto rispetto le altre Regioni del Sud Italia, subito dopo la Campania. Il picco di crescita si registrò proprio nel 2013, quando le presenze internazionali aumentarono ben del +13% rispetto all’anno precedente.
Tuttavia, dopo questi anni di successo, si verificò un inaspettato rallentamento. Senza chiare cause esterne, la domanda turistica è diminuita, portando nel 2016 quasi a un milione di presenze in meno rispetto al 2013. In questo contesto, la Sicilia non ha saputo competere contro la Puglia, che ha sorpassato l’isola grazie ad un periodo di crescita costante che durava da anni. Anche se il turismo in Sicilia ha mostrato segni di ripresa negli anni successivi, la Puglia ha mantenuto la sua posizione dominante, relegando la Sicilia al terzo posto nella classifica delle Regioni del Sud Italia.
Per assurdo, la supremazia della Puglia è continuata anche durante il periodo del Covid. Nonostante la difficoltà del momento, nel 2020 la Puglia ha registrato 10,1 milioni di presenze; mentre la Sicilia solo 6,6 milioni. Stando ai dati Istat più recenti, nel 2022 la Sicilia ha recuperato il 97,8% delle presenze turistiche. Tuttavia, la Puglia ha segnato un recupero ancora più impressionante, essendo stata l’unica regione del Sud Italia a registrare un tasso di recupero del 104,4%.