venerdì, 8 Novembre 2024

Ok alla tassa di sbarco: fino a 1.50 euro per turisti mordi e fuggi

Da Commissione Finanze via libera all’emendamento di Misuraca, ex assessore regionale al Turismo

E' stato presentato in Commissione finanze della Camera dal parlamentare siciliano Dore Misuraca l'emendamento grazie a cui da oggi le isole minori avranno la possibilità di finanziare interventi in materia di turismo, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali attraverso la tassa di sbarco. Il balzello si propone in alternativa all'imposta di soggiorno e prevede un massimo di  1,50 da riscuotere, unitamente al prezzo del biglietto, da parte delle compagnie che forniscono collegamenti marittimi di linea. Il tributo, dovuto da coloro che sbarcano sulle isole per una sola giornata, fruendo così dei servizi, va ad implementare le risorse dei comuni che potranno così fornire servizi efficienti, una maggiore pulizia e un'accoglienza degna dell'isola che i turisti stanno visitando. "L'imposta – spiega Misuraca – non è dovuta dai residenti nel comune, dai lavoratori, dagli studenti pendolari, e soprattutto da coloro che hanno pagato l'imposta municipale propria nonché dai componenti del nucleo familiare parificati ai residenti". I comuni comunque avranno la libertà nell'applicazione del regolamento, prevedendo le diverse modalità, eventuali esenzioni e riduzioni anche limitatamente a determinati periodi. "Ritengo il piccolo balzello – conclude Misuraca – fondamentale per l'economia delle isole italiane che potranno in questo modo offrire sia ai turisti che ai residenti servizi eccellenti".
E se i sindaci delle isole minori si sono mostrati entusiasti dell'arrivo di questa nuova tassa, il Codacons annuncia battaglia. "Ci sono migliaia di cittadini che, non potendosi permettere vacanze all'estero – spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – decidono di passare qualche giorno sulle nostre isole. Tassarli perché turisti ‘mordi e fuggi' è un'ingiustizia, soprattutto se si considerano le tariffe già salatissime dei traghetti italiani". Il rischio, secondo Rienze, è che i viaggiatori scelgano alla fine altre mete. 

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