giovedì, 19 Dicembre 2024

Protocollo tra Governo e Regione per turismo siciliano

Il documento è stato firmato da Brambilla, Lombardo e Bufardeci

Un protocollo d’intesa per "la conduzione a sistema del turismo siciliano" è stato firmato ieri pomeriggio a Palermo, tra il dipartimento del Turismo della presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Siciliana. Il documento è stato firmato dal sottosegretario della presidenza del consiglio con delega al Turismo, Michela Brambilla, dal presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e dall’assessore regionale al Turismo, Titti Bufardeci. Il protocollo prevede la realizzazione di un polo formativo regionale per l’eccellenza, investimenti per la mobilità turistica e la rete dei trasporti, il potenziamento di sistemi di ospitalità diffusa, la creazione di circuiti commerciali per l’extra ricettivo, l’incremento della dotazione tecnologica, interventi per i sistemi museali e culturali, sviluppo del turismo congressuale. "Si tratta di un primo passo – dice l’assessore regionale al Turismo, Titti Bufardeci – che ci porterà a siglare specifici accordi di programma quadro sui temi che sono oggetto del protocollo d’intesa. Per il turismo siciliano è una grande opportunità. La Sicilia ha delle enormi potenzialità turistiche ancora non espresse. Ed è proprio per questo che stiamo lavorando con grande impegno per creare un sistema di eccellenze che renda competitiva la nostra offerta turistica sul mercato mondiale". Per la Brambilla “si deve reinventare il Mezzogiorno. Non è possibile – ha aggiunto – che il turista del Nord Europa scavalchi la Sicilia e preferisca andare in altri Paesi come il Marocco e la Tunisia che possono vantare un miglior rapporto qualità-prezzo. L’obiettivo del protocollo che abbiamo firmato con la Regione getta le basi per creare un modello operativo in grado fare sistema e sviluppare il sistema turistico siciliano rendendolo competitivo. La struttura che ne deriverà dovrà operare a 360 gradi per migliorare collegamenti, trasporti, modernizzare le strutture e attrarre investimenti stranieri. Siamo partiti dalla Sicilia – ha concluso il sottosegretario – perché dopo la Toscana è la regione italiana più conosciuta all’estero. Ora, però, bisogna creare un sistema integrato di offerta turistica in grado di rispondere ad esigenze sempre più varie e specifiche puntando su trasporti, aeroportualità, portualità e congressuale”. 

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