giovedì, 28 Marzo 2024

Trapani sogna titolo Capitale Cultura, successo per audizione al Mibact

Trapani scalpita: mancano infatti poco meno di 48 ore e poi verrà annunciato quale tra le dieci città giunte in finale diventerà Capitale Italiana della Cultura 2022. La città è l’unica siciliana finalista insieme a Taranto, Ancona, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo, le Terre Alte della Marca Trevigiana, Procida, Verbania e Volterra. Negli ultimi due giorni le ‘magnifiche 10’ hanno presentato i loro dossier e lunedì 18 gennaio intorno alle 10 di mattina vi sarà la decisione comunicata dal ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. In palio un finanziamento di un milione di euro.

Il dossier è stato illustrato nel corso di una diretta sul canale youtube del Mibact a cui, oltre al primo cittadino Giacomo Tranchida e all’assessore alla Cultura Rosalia d’Alí, erano presenti una delegazione di esperti costituita da Ignazia Bartholini, accademica e responsabile scientifica del dossier; don Liborio Palmeri, direttore del Museo diocesano Di.ART San Rocco di Trapani; Josè Rallo, co-titolare e amministratrice delegata dell’azienda Donnafugata, ambasciatrice nel mondo dell’eccellenza artigianale e creativa del “Made in Sicily”; la scrittrice Stefania Auci, autrice de “I leoni di Sicilia”; due giovani siciliani, Martina Ferracane, fondatrice di Fab LabWestern Sicily, un laboratorio per promuovere lo sviluppo di competenze digitali e imprenditoriali, e Giorgio Gori, fondatore della start up Artficial che diffonde la bellezza dell’arte attraverso cloni delle più importanti sculture classiche, realizzati in tecnologia 3D.

“Siamo molto soddisfatti e contenti per come è andata l’audizione – ha detto Rosalia d’Alì a travelnostop.com – il nostro è un progetto fattibile, sostenibile e cantierabile supportato da 150 partner, che prevende anche un investimento infrastrutturale per riaprire i luoghi della cultura e renderli più accessibile. Con questo dossier, poi, abbiamo rafforzato percorso avviato con la Dmo Sicilia Occidentale basato sulla sinergia nel nostro territorio. Avevamo lanciato la proposta perché la commissione assegnasse il premio pari merito a tutte e 10 le finaliste, considerato l’eccezionalità del momento e avevamo anche raccolto l’adesione di tutte le finaliste, ma poi all’ultimo una sola città si è sfilata. In ogni caso, in qualunque modo finirà, avremo a disposizione fondi per circa 500 mila euro che spenderemo in questa progettualità, per aprire alcuni siti culturali e per un’iniziativa legata alla cultura della legalità, dal titolo “Da Cosa Nostra a Casa Nostra”, che prevede il recupero dell’auto della scorta del giudice Carlo Palermo, che diventerà un’installazione a ricordo di tutte le vittime delle stragi”.

Il dossierTrapani, crocevie di popoli e culture, di approdi e policromie. Arte e Cultura, Vento di Rigenerazione” si apre con una dedica all’archeologo Sebastiano Tusa, alle vittime del mare e ai giovani che hanno scelto di non abbandonare la loro terra di origine. Un insieme di circa 100 progetti, che avranno un’unica cabina di regia, espressione di quel “Patto per la Cultura trapanese” che il sindaco Giacomo Tranchida ha siglato con i primi cittadini di tutta la provincia, con l’obiettivo di valorizzare l’identità del territorio, condividendo strategie di marketing turistico-culturali.

Nel corso dell’audizione è stato proiettato un video, dal titolo “Noi siamo il vento”. Una voce calda e misteriosa racconta l’identità di questo territorio, in un intrecciarsi di culture e di storie. Una voce che, potente e solitaria, finisce per unirsi, come in un bacio, con le voci dei singoli trapanesi… per diventare comunità. Il vento si presenta quindi come un testimonial d’eccezione, un testimonial che tutti conosciamo bene e che conferisce unicità alla candidatura.

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