martedì, 19 Novembre 2024

Firenze, 1 maggio chiusi Uffizi ma apre Biblioteca Nazionale. Confsal: situazione paradossale

“Anche quest’anno, i turisti che il 1 maggio verranno a Firenze non potranno visitare né gli Uffizi e né la Galleria dell’Accademia ma si consoleranno visitando la Biblioteca Nazionale Centrale”. Lo afferma Learco Nencetti, responsabile del coordinamento regionale della Confsal-Unsa beni culturali.    

“La cosa ha dell’assurdo – commenta Nencetti – e mentre gli Uffizi e Galleria dell’Accademia ripareranno con una apertura straordinaria a caro prezzo per pagare i custodi lunedì 2 maggio con fondi propri o del concessionario, alla Biblioteca Nazionale, come negli anni scorsi, ben 50 dipendenti, di cui 12 funzionari, sono al lavoro per permettere ai turisti di entrare in Biblioteca per visite guidate. Non stiamo parlando di un’apertura eccezionale per offrire servizi di prestito, lettura o consultazione, ma di visite al patrimonio librario e architettonico. Detto questo, chi ha deciso di lavorare alla Nazionale per il Primo maggio, lo ha fatto spontaneamente e sarà pagato con il Fua, Fondo unico di amministrazione per il personale”.

Invece, come spiega il sindacalista, la richiesta di reclutare personale volontario per gli Uffizi è andata deserta “e grazie ai sindacati si sono trovati solo dei volontari per aprire solo il Giardino di Boboli, mentre per l’apertura della Galleria dell’Accademia, la direttrice si è confortata sui desiderata del personale che hanno preferito la chiusura il 1 maggio e l’apertura straordinaria lunedì 2 maggio”.   

“L’intenzione di arruolare personale volontario per aprire Uffizi e Accademia è apprezzabile – spiega Nencetti – ma inconsistente dato che i direttori-manager di Uffizi e Accademia, Schmidt e Hollberg, non hanno fatto nemmeno sinergia tra loro per tenere aperto almeno una delle due Gallerie con maggior affluenza in Italia. Chiuse tutte e due e nello stesso giorno. Come pure, aperte straordinariamente tutte e due il lunedì 2 maggio a caro prezzo per pagare i custodi”.

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