“A Firenze il mercato delle locazioni è drogato da AirBnb e altre piattaforme simili”. È l’accusa del sindacato Sunia, che ha promosso il convegno ‘X Town Firenze’ sul tema.
Secondo un recente studio dell’Università di Siena, in riva all’Arno oltre il 20% delle case dentro le mura sono in AirBnb: in città sono oltre 8mila gli alloggi sulla piattaforma, con un incasso medio annuo per host di 5.300 euro. Firenze è la città in Italia che ha la percentuale più alta di affittuari AirBnb in base alla popolazione (1%).
“Prima di tutto – dice Laura Grandi di Sunia-Cgil Firenze – serve un controllo di evasione ed elusione: poi entra in ballo la normativa, bisognerebbe cercare di regolare questa locazione turistica un po’ come fanno le altre città europee un po’ più all’avanguardia. Berlino per esempio ha limitato l’uso di Airbnb esclusivamente a quei proprietari che vogliono affittare la propria casa, una stanza della propria abitazione, per rendere impossibile che blocchi di proprietari che hanno grossi numeri di alloggi, e fanno cartello, li possano destinare alla locazione esclusivamente ad uso turistico, perché è chiaro così facendo si va a eliminare totalmente la locazione per le famiglie”.