Al via a Firenze l’iter della delibera che vuole bloccare nuove attività di affitti turistici brevi nell’area Unesco: la giunta comunale ha approvato all’unanimità il primo atto formale che avvia la procedura urbanistica.
Nel dettaglio la giunta ha approvato il documento preliminare Vas sulla proposta di variante semplificata. La
proposta, si legge in una nota, consiste nella modifica degli articoli relativi alla ‘classificazione degli usi’ e all’
‘ambito del centro storico’ e in particolare prevede che all’interno dell’uso residenziale venga distinto l’uso per residenza temporanea e che nell’ambito del nucleo storico Unesco sia vietato l’insediamento dell’uso per residenza temporanea. Il documento preliminare approvato oggi sarà sottoposto alla verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica. Gli effetti giuridici della variante, si spiega ancora dal Comune, decorreranno dal giorno dell’adozione in Consiglio comunale.
Nardella ha detto di essere “abbastanza ottimista sulla solidità giuridica di tutto il provvedimento”. “Il fenomeno degli affitti turistici brevi – ha sottolineato – sta trasfigurando i centri storici delle nostre città, è una delle cause dell’esplosione del costo degli affitti e degli immobili nelle grandi città e limita la residenzialità di famiglie,
giovani, studenti e lavoratori. È un allarme sociale che va affrontato con tutti i mezzi possibili. Ribadiamo da parte
nostra che abbiamo intenzione di azzerare l’Imu seconda casa a chi sceglie di destinare l’abitazione ad affitti a medio lungo termine”.
“Abbiamo scelto questa strada – ha concluso Nardella – per avere più certezza della legittimità giuridica dell’atto ed
evitare inutili conflitti e ricorsi legali. Non ci sarà quindi un effetto retroattivo. È la strada che abbiamo già seguito col blocco di nuovi alberghi e ristoranti. Di fronte all’inerzia dei Governi e dei Parlamenti, inerzia che abbiamo sempre criticato, non ci resta che utilizzare i poteri di un sindaco, a cominciare da quelli urbanistici. Chiedo ancora che gli organi centrali legiferino in modo efficace e incisivo. Non possiamo rimanere ad assistere in silenzio a quella che è diventata una vera e propria emergenza sociale”.