Pisa resta una città in cui fare tappa solo per ammirare la Torre. È il risultato di un’analisi realizzata dal Centro Ask dell’Università ‘Bocconi’ di Milano che ha studiato le dinamiche turistiche del comune di Pisa.
“La Torre è un ‘must-see’ – si legge nello studio – ma porta al più a rendere Pisa una tappa più che un nodo di un itinerario, inoltre la città non ha una buona reputazione su molti mercati esteri”.
Pisa sconta alcuni problemi di fondo ben evidenziati dallo studio bocconiano, con la necessità di migliorare ad esempio il contesto urbano (presenza di abusivismo, microcriminalità, mancanza di punti di sosta all’interno della città), una promozione inadeguata delle altre risorse della città con anche una percezione di mancanza di eventi che rendono difficile per un turista allungare la permanenza all’ombra della Torre, strutture alberghiere infine non adeguate.
Nello studio Pisa viene definita una ‘città invisibile’ che, al di là di Piazza dei Miracoli, non riesce a creare appeal verso altri punti di interesse, come ad esempio il polo museale, il parco e il litorale. Secondo lo studio della Bocconi ne consegue “il quadro di un turismo subito più che gestito, con una condivisa consapevolezza delle storiche difficoltà nella definizione di strategie comuni, integrate e capaci di definire un piano di medio termine di priorità condivise”.
Lo studio termina con alcuni suggerimenti per migliorare la qualità turistica della città, come ad esempio la realizzazione di un ‘cruscotto di monitoraggio dei flussi e dell’economia turistica di destinazione per il territorio’ e il dotarsi ‘di un organismo di elaborazione/coordinamento strategico stabile che faccia convergere istanze di indirizzo politiche e operative/di mercato’.
Secondo la Bocconi è necessario formare “professionalità per la gestione e promozione turistica territoriale, oltre all’attivazione di un canale di ascolto sui social media, in modo da intercettare meglio esigenze e necessità dei visitatori/turisti”.