Le origini della birra in Toscana risalgono alla civiltà Etrusca, dove si produceva una bevanda moderatamente alcolica, a base di segale e farro, conosciuta come “pevakh”. Ma è nel 1800 che la Toscana si arricchisce di birrifici tra cui il celebre Caffè-concerto Paszkowski, nato come birrificio polacco nel 1903.
Oggi siamo di fronte ad un fenomeno di rinascita sul territorio regionale che registra un aumento degli addetti ai lavori del +90% e di birrifici agricoli del +333%. I dati sono di ObiArt, l’Osservatorio delle Birre Artigianali con sede presso il Dipartimento di Agraria dell’Università di Firenze.
La produzione di birra artigianale ha un profondo legame con il territorio, prolifera così anche il turismo della birra: visite ai birrifici, food pairing con prodotti del territorio e passeggiate nei luppoleti. Un’opportunità per promuovere destinazioni, storia, natura ed eccellenze locali, grazie agli abbinamenti con i piatti della tradizione. Inoltre, i birrifici sono espressione di un’imprenditoria giovane e dinamica, particolarmente attenta al basso impatto ambientale: la maggior parte dei birrifici sono agricoli e quindi a filiera corta, impegnati in pratiche sostenibili, in pieno accordo con il manifesto dei valori di Vetrina Toscana. https://www.vetrina.toscana.it/manifesto/