Dopo un novembre da 430mila presenze a dicembre a Firenze si è registrata una flessione dal punto di vista turistico: nell’ultimo mese dell’anno sono stati 391mila i pernottamenti nelle strutture ricettive (228mila italiani e 163mila stranieri). Rispetto al dicembre 2019, l’ultimo prima della pandemia, il calo è del 4,7%. A renderlo noto il Centro studi turistici che fotografa l’andamento del settore.
Nel periodo delle festività le strutture ricettive della città hanno registrato un tasso di occupazione medio delle camere pari al 54,1% (59,4% gli hotel e 43,7% l’extralberghiero). Per quanto riguarda i flussi stranieri, il campione ha segnalato un maggior volume di prenotazioni proveniente dal mercato tedesco, svizzero, spagnolo, olandese e austriaco. Assenti i mercati extraeuropei. Il settore chiude con circa 3 milioni di pernottamenti, il +53% rispetto al 2020. I pernottamenti degli stranieri sono stati oltre 1,6 milioni (+51,9%), a fronte di 1,4 milioni di presenze italiane (+54,7%). Nel 2021 la quota di turisti italiani è passata dal 27,3% al 46,5%.
Cambia anche il profilo del turista straniero: allunga la durata del soggiorno e sposta l’attenzione verso le soluzioni ricettive extralberghiere. Per quanto riguarda le provenienze al primo posto la Germania (15%), seguita da Stati Uniti (13%, era da sempre il primo mercato di riferimento), Francia (13%), Paesi Bassi (13%) e Spagna (5%).
“Il Centro studi turistici ha svolto – ha sottolineato l’assessore al turismo Cecilia Del Re – un’analisi sul profilo del turista arrivato in città nel 2021: un turista italiano ed europeo under 50, che ha raggiunto la città col proprio mezzo, con la Germania che supera gli Stati Uniti quale mercato di provenienza”.