Dopo le polemiche dei giorni scorsi Arno Kompatscher, governatore altoatesino, tranquillizza e precisa che “chiunque anche in futuro potrà acquistare casa in Alto Adige, non c’è nessun limite”. In Alto Adige ci sono però 25 Comuni dove la quota delle seconde case supera il 10%, in alcune località della alta val Pusteria si parla addirittura del 40% di appartamenti di proprietà di forestieri. “Le giovani coppie del posto hanno grosse difficoltà a trovare alloggio – spiega Kompatscher – Abbiamo notato che i giovani non riescono più a competere sul mercato perché c’è molto interesse da parte di turisti, non solo italiani ma anche tedeschi e svizzeri, su tutto quello che viene costruito e perciò devono lasciare il loro paese. In questi Comuni abbiamo perciò previsto che le nuove costruzioni, soltanto esse, dovranno essere occupate da persone che hanno o la residenza o un rapporto di lavoro in Alto Adige”.
Kompatscher è convinto che il valore delle case non ne risentirà “perché la misura riguarda soltanto una piccolissima percentuale delle case, ovvero le nuove costruzioni”. Provvedimenti simili sono già stati adottati in Austria, come in Tirolo e nel Salisburghese, e in altre regioni europee. Secondo Kompatscher la delibera “è in linea sia con il diritto europeo ma anche con quello nazionale”. Il presidente della Provincia autonoma precisa che tra i proprietari delle seconde case ci sono anche molti bolzanini, anche per loro è previsto l’obbligo di prendere poi la residenza nel nuovo appartamento che intendono acquistare in montagna. Questa sorta di deterrente vale anche per loro. “Vogliamo semplicemente evitare una situazione come per esempio la vediamo a Cortina, dove fuori stagione non ci vive quasi nessuno”, conclude Kompatscher.