“Occorre spiegare bene che il Trasimeno è sempre bellissimo, perfettamente balneabile, carico di storia, di arte e di tradizione spiegando al mondo intero che siamo un posto perfettamente sicuro e sempre ospitale. Dal nostro lago si raggiunge rapidamente Firenze in meno di un’ora e mezzo, Roma in due ore e Siena in soli 40 minuti. Non si può continuare a collegare ed identificare tutta l’Umbria con il sisma e con i suoi effetti devastanti. Noi ci sentiamo terremotati senza terremoto”.
Sono le parole di Sergio Batino, delegato per il turismo dell’Unione dei Comuni e sindaco di Castiglione del Lago, che lancia un vero e proprio grido d’allarme per gli effetti negativi del sisma anche per le economie delle zone dell’Umbria non direttamente toccate dalle scosse.
“Tutto è perfettamente agibile, tant’è che centinaia di sfollati di Norcia e della Valnerina hanno trovato accoglienza ed ospitalità nei nostri alberghi, nei villaggi turistici e nei campeggi. I loro bambini sono stati iscritti nelle nostre scuole e le frequentano da novembre – dice Giorgio Bacoccola, vicepresidente Urat, consorzio operatori del settore turistico del Trasimeno – Tantissime strutture non hanno neppure aperto per assenza di prenotazioni e i ristoranti erano semivuoti. I nostri magnifici centri storici sono stati abbandonati dai flussi turistici, anche se da noi il terremoto quasi non si è sentito. E le previsioni per la stagione 2017 sono sconfortanti, con un possibile crollo del 40-50% dei turisti”.
Per questo Fausto Scricciolo, sindaco di Città della Pieve e presidente dell’Unione fra i comuni del Trasimeno, chiede prima di ogni altra cosa “una comunicazione corretta che non tratti in maniera generica e semplificata un intero territorio”.