"L'inflazione a giugno sale al 2,7% e si ripercuote sui desideri di vacanza degli Umbri. Quest'estate ci sarà un crollo del turismo. Si stima che l'80% degli umbri non andrà in vacanza, dato che tra trasporti, alloggio e servizi i rincari superano in media i 200 euro". A sostenerlo l'Adoc in una nota a firma di Angelo Garofalo, presidente dell'Umbria.
Si tratta di un crollo – si legge – determinato dai rincari nel settore turistico, in media di oltre 200 euro, relativi a trasporto, alloggio e servizi. Il costo di un traghetto quest'anno è aumentato del 70%, pari a circa 230 euro di aggravio rispetto allo scorso anno. Per un biglietto aereo di andata e ritorno si spendono in media 112 euro in più, un rialzo del 25%, un biglietto del treno costa il 7% in più. Inoltre, gli aumenti del prezzo dei carburanti (+200 euro a fine anno), energia (+300 euro), tassi d'interesse (+216 euro) e alimentari (+100 euro) peseranno sull'economia delle famiglie, una stangata di oltre 800 euro l'anno. A queste condizioni – spiega l'associazione – progettare una vacanza diventa impossibile.