“Il nuovo Piano di Gestione del Parco Mont Avic non sarà più indirizzato alla conservazione e tutela del patrimonio bensì allo sfruttamento delle componenti naturalistiche dell'area a scopo di promozione turistica”. È la critica di Legambiente Valle d'Aosta al documento che il Consiglio di amministrazione dell'Ente si appresta a presentare. L’associazione denucia "le opere dirompenti che si rendono possibili nel Parco: la costruzione di centrali idroelettriche, di impianti a fune, di nuove strade e piste, l'utilizzo di mezzi meccanici e motoslitte, la possibilità di svolgere importanti manifestazioni a carattere sportivo, l'utilizzo di pratiche agricole come il rimodellamento del terreno, lo spietramento, gli abbruciamenti e il pirodiserbo".
Legambiente afferma che "lo sfruttamento dei pascoli diventa prioritario rispetto alla tutela del paesaggio e le modifiche proposte delineano e promuovono un'idea di Parco modernista, tecnologico ed economicamente redditizio". Infine, l’associazione ambientalista fa notare che “il Parco promette particolare attenzione alle condizioni di sviluppo socio-economico degli attori locali e dei portatori di interesse che risiedono o che hanno attività all’interno dell'area protetta, suscitando la curiosità di sapere chi sono gli attori locali e i portatori di interesse che si vogliono favorire".
