Aosta, torna Fiera di Sant’Orso: 10 secoli di passione artigiana
10 Dicembre 2025, 09:45
(foto Regione autonoma Valle d'Aosta)
Il centro di Aosta torna a illuminarsi in occasione dell’appuntamento più atteso dell’anno che, tra le luci di banchi e botteghe, porta in scena da più di mille anni l’artigianato valdostano di tradizione.
La città di Aosta ha compiuto, nel 2025, ben 2050 anni. Esattamente per la metà di questi 2050 anni la città ha celebrato, nella notte del 30-31 gennaio, i frutti più belli e preziosi dell’ingegno manuale degli artigiani di questa regione alpina: è la Fiera di Sant’Orso, appuntamento amatissimo e imperdibile per residenti e appassionati che, di inverno in inverno, trascorrono la veillà (veglia) tra le strade del centro tra banchi e botteghe artigiane.
Orso di Aosta non è uno di quei Santi di cui conosciamo, come si suol dire, vita, morte e miracoli. Pare fosse un eremita irlandese, vissuto tra IV e V secolo, presbitero della Chiesa di San Pietro (oggi collegiata dei Santi Pietro e Orso) in Aosta. Una tradizione locale vede Orso impegnato, proprio durante i giorni più freddi dell’anno a fine gennaio, nella fabbricazione di sabot in legno da regalare ai poveri che da lui accorrevano per salvarli dal gelo. Nasce forse proprio da qui, il legame tra il nome del Santo e l’artigianato valdostano.
L’immagine dell’edizione 2026 della Fiera di Sant’Orso è stata ideata dallo Studio Arsenale di Davide Bongiovanni, con le illustrazioni di Annie Roveyaz. Il manifesto è ricco di dettagli e di piccoli racconti da scoprire nel ricordo delle veillà d’antan, le lunghe sere d’inverno in cui ci si riuniva per trascorrere il tempo insieme. Attraverso il tratto e i colori, dal buio mai cupo, ma colmo di gioia, calore e condivisione, alla luce del giorno, simbolo della festa, il design grafico restituisce l’essenza più autentica della Foire de Saint-Ours: un evento vivo e partecipato, fatto di suoni, voci e volti, di artigianato e sapori, di oggetti e colori.

Per maggiori info: https://www.lasaintours.it/