Courmayeur Climate Hub diventa booklet by Residency Living Lab
30 Maggio 2025, 10:45
Courmayeur Climate Hub, aspettando il prossimo 25 luglio, data ufficiale dell’inaugurazione della nuova sede all’ex Hotel Ange, prosegue sui binari della rigenerazione, della sostenibilità, della formazione e della ricerca.
Appuntamento il 5 giugno con la 2^ edizione del Residency Living Lab, guidato da Yves Bühler, team leader al WSL – Institute for Snow and Avalanche Research di Davos, e coordinato da Simone Gottardelli, di Fondazione Montagna Sicura. Sarà l’occasione, tra una tavola rotonda e una sessione giuridica, di presentare ufficialmente il booklet di Residency Living Lab: documento che raccoglie 20 scenari rappresentativi di pericoli estremi, come frane profonde o inverni con valanghe intense, tratti da casi reali nelle Alpi, Montagne Rocciose e Himalaya.
Taglio del nastro all’ex Hotel dell’Ange. Il 25 luglio il pubblico potrà finalmente scoprire la nuova veste dell’headquarter del Courmayeur Climate Hub: un luogo fortemente simbolico – già albergo ottocentesco al centro dello sviluppo turistico locale – restituito alla comunità dopo decenni di oblio. Sarà un ambiente tecnologicamente innovativo, dove convergeranno servizi e attività.
In concomitanza con l’inaugurazione, è previsto il vernissage della mostra di arte contemporanea MUTaZIONI – L’arte del cambiamento, curata dai valdostani Luciano Seghesio della Galleria Inarttendu e Andrea Carlotto di Silent Media Lab. Un’iniziativa che catalizza l’attenzione sul concetto di transizione – tecnologica, ma anche filosofica, sociale, economica, personale – come evoluzione necessaria.
Tra le esperienze portate avanti da Courmayeur Climate Hub, quella vissuta da un gruppo di studenti del Liceo Linguistico di Courmayeur, e ufficialmente conclusa il 9 maggio. I giovani hanno partecipato a un percorso di sviluppo di nuove figure professionali legate alla montagna. Future Mountain Jobs, fortemente sostenuto dalla Fondazione Giacomo Brodolini, è un format innovativo durato tre anni, che ha coinvolto vari esperti, fondamentali per interpretare i principali trend del settore turistico e i trend tecnologici legati a robotica, intelligenza artificiale e industria 4.0. Tra questi professionisti, anche Giovanni Mori, ingegnere, attivista per il clima con Fridays for Future e noto podcaster.
Partendo da una fotografia dello stato dell’arte, e tenendo conto dei cambiamenti climatici, sociali ed economici in atto, i ragazzi hanno esaminato nuove strade per rispondere a queste sfide. Tra le idee emerse, lo studio di un visore per analizzare in tempo reale la propria tecnica sugli sci, la creazione di esperienze tailor made per i clienti degli hotel e per gli escursionisti accompagnati dalle guide alpine, la riduzione dell’impatto ambientale nell’ambito degli impianti a fune.
Dopo il successo registrato nel 2024, tornano i Camp STEM, dall’acronimo Science, Technology, Engineering, Math: i campi estivi residenziali di una settimana di da dedicati alle materie scientifiche. Possono partecipare bambini e ragazzi dai 7 ai 18 anni, che avranno la possibilità di coltivare, tra laboratori di robotica e attività di coding, l’attitudine alla ricerca in un contesto come la montagna, accompagnati da esperti e formatori.
Se i più giovani, dagli 8 agli 11 anni, trovano ad aspettarli laboratori ludico-didattici tra robotica, elettronica creativa e programmazione (con Scratch, Lego We.Do, Arduino, Ozobot e altri), i ragazzi dagli 11 ai 14 anni partecipano ad attività creative con focus su sostenibilità e robotica industriale (Comau e.DO), per sviluppare idee e progetti concreti, mentre i grandi, dai 14 ai 17 anni, seguono percorsi avanzati in programmazione e robotica per acquisire competenze tecniche e professionali.