Courmayeur Climate Hub diventa booklet by Residency Living Lab


Courmayeur Climate Hub, aspettando il prossimo 25 luglio, data ufficiale dell’inaugurazione della nuova sede all’ex Hotel Ange, prosegue sui binari della rigenerazione, della sostenibilità, della formazione e della ricerca.

Appuntamento il 5 giugno con la 2^ edizione del Residency Living Lab, guidato da Yves Bühler, team leader al WSL – Institute for Snow and Avalanche Research di Davos, e coordinato da Simone Gottardelli, di Fondazione Montagna Sicura. Sarà l’occasione, tra una tavola rotonda e una sessione giuridica, di presentare ufficialmente il booklet di Residency Living Lab: documento che raccoglie 20 scenari rappresentativi di pericoli estremi, come frane profonde o inverni con valanghe intense, tratti da casi reali nelle Alpi, Montagne Rocciose e Himalaya.

Taglio del nastro all’ex Hotel dell’Ange. Il 25 luglio il pubblico potrà finalmente scoprire la nuova veste dell’headquarter del Courmayeur Climate Hub: un luogo fortemente simbolico – già albergo ottocentesco al centro dello sviluppo turistico locale – restituito alla comunità dopo decenni di oblio. Sarà un ambiente tecnologicamente innovativo, dove convergeranno servizi e attività.

In concomitanza con l’inaugurazione, è previsto il vernissage della mostra di arte contemporanea MUTaZIONI – L’arte del cambiamento, curata dai valdostani Luciano Seghesio della Galleria Inarttendu e Andrea Carlotto di Silent Media Lab. Un’iniziativa che catalizza l’attenzione sul concetto di transizione – tecnologica, ma anche filosofica, sociale, economica, personale – come evoluzione necessaria.

Tra le esperienze portate avanti da Courmayeur Climate Hub, quella vissuta da un gruppo di studenti del Liceo Linguistico di Courmayeur, e ufficialmente conclusa il 9 maggio. I giovani hanno partecipato a un percorso di sviluppo di nuove figure professionali legate alla montagna. Future Mountain Jobs, fortemente sostenuto dalla Fondazione Giacomo Brodolini, è un format innovativo durato tre anni, che ha coinvolto vari esperti, fondamentali per interpretare i principali trend del settore turistico e i trend tecnologici legati a robotica, intelligenza artificiale e industria 4.0. Tra questi professionisti, anche Giovanni Mori, ingegnere, attivista per il clima con Fridays for Future e noto podcaster.

Partendo da una fotografia dello stato dell’arte, e tenendo conto dei cambiamenti climatici, sociali ed economici in atto, i ragazzi hanno esaminato nuove strade per rispondere a queste sfide. Tra le idee emerse, lo studio di un visore per analizzare in tempo reale la propria tecnica sugli sci, la creazione di esperienze tailor made per i clienti degli hotel e per gli escursionisti accompagnati dalle guide alpine, la riduzione dell’impatto ambientale nell’ambito degli impianti a fune.

Dopo il successo registrato nel 2024, tornano i Camp STEM, dall’acronimo Science, Technology, Engineering, Math: i campi estivi residenziali di una settimana di da dedicati alle materie scientifiche. Possono partecipare bambini e ragazzi dai 7 ai 18 anni, che avranno la possibilità di coltivare, tra laboratori di robotica e attività di coding, l’attitudine alla ricerca in un contesto come la montagna, accompagnati da esperti e formatori.

Se i più giovani, dagli 8 agli 11 anni, trovano ad aspettarli laboratori ludico-didattici tra robotica, elettronica creativa e programmazione (con Scratch, Lego We.Do, Arduino, Ozobot e altri), i ragazzi dagli 11 ai 14 anni partecipano ad attività creative con focus su sostenibilità e robotica industriale (Comau e.DO), per sviluppare idee e progetti concreti, mentre i grandi, dai 14 ai 17 anni, seguono percorsi avanzati in programmazione e robotica per acquisire competenze tecniche e professionali.

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