Federalberghi: bene aumento cedolare secca su affitti brevi


Federalberghi Veneto esprime forte apprezzamento per l’ipotesi, emersa dalla bozza della manovra finanziaria del governo, di portare al 26% la cedolare secca per i redditi derivanti dai contratti di locazione breve, eliminando lo sconto al 21% per la prima unità immobiliare.

Un segnale importante ed atteso per il settore alberghiero: questa misura, se confermata, potrà ristabilire condizioni di maggiore equità fiscale tra le diverse forme di ospitalità e contrastare il dilagare dell’abusivismo e della rendita speculativa nel settore turistico. Fenomeni che nel Veneto, prima regione turistica in Italia, devono essere gestiti con particolare attenzione.

“Accogliamo con grande favore questa possibile svolta, che va nella direzione di un maggiore equilibrio del mercato – dice Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto. “La tassazione agevolata è divenuta in molti casi un incentivo per l’emersione di una vasta zona grigia di attività extra-alberghiere che, pur offrendo servizi con modalità imprenditoriali, beneficiano di un regime fiscale estremamente vantaggioso: in questo modo si è generata una concorrenza sleale inaccettabile nei confronti delle imprese ricettive che operano nel pieno rispetto di regole e oneri fiscali. L’aliquota del 26% è un passo verso un riallineamento che non penalizza chi affitta occasionalmente, ma rende meno marcato il divario con gli oneri fiscali complessivi che gravano sulle imprese alberghiere”.

Pur plaudendo al possibile intervento sulla cedolare, Federalberghi Veneto ribadisce la necessità di affiancare la leva fiscale con regole più chiare e controlli più efficaci.

“Questo provvedimento è un ottimo inizio, ma da solo non basta per risolvere i problemi legati all’abusivismo e al turismo di rendita” prosegue il presidente Schiavon. “Ora è necessario anche che il governo aggiorni in maniera più approfondita e puntuale le norme sugli affitti brevi, andando a definire regole chiare, controlli sistematici e sanzioni severe contro chi evade le tasse e non garantisce la sicurezza e la qualità dell’offerta ai turisti. Nei confronti del comparto alberghiero le normative sono, giustamente, molto rigorose e per gli affitti brevi deve essere lo stesso”.

“Il Veneto è la regione leader nel turismo in Italia e il mantenimento del suo primato non dipende solo dai sacrifici e dalla visione degli imprenditori turistici che operano nel territorio, ma anche dal quadro normativo che stabilisce le regole del gioco. E ora è giunto il momento dell’equità e della trasparenza: lo dobbiamo alle imprese oneste che generano ricchezza e posti di lavoro, investendo sulla qualità e contribuendo in modo significativo alla crescita della regione” conclude Schiavon.

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