“Le ville venete bisogna aprirle per farle visitare. Oggi il turista cerca emozioni e chi ha la fortuna di avere sedi prestigiose deve sfruttarle ed aprirle all’enoturismo”. Ad affermarlo Andrea Sartori, presidente del Consorzio dei vini Valpolicella all’Anteprima Amarone 2015, alla presenza del ministro delle Politiche agricole e del Turismo Gian Marco Centinaio.
Sartori coltiva anche un’altra ambizione: candidare Verona città capofila del vino italiano perché, ha spiegato, concentra tutti gli asset: un fiera internazionale che è Vinitaly, l’università di Enologia, imprenditori attenti allo sviluppo, l’Amarone e il Ripasso che, alla luce del loro successo, risultano tra le vittime eccellenti dell’italian sounding. Anzi dell’Amarone sounding e Ripasso Sounding”. Da qui la soddisfazione del Consorzio per la collaborazione sempre più stretta con l’ispettorato antifrodi Icqrf del ministero delle Politiche agricole.
“Dobbiamo cambiare anche il modo di comunicare – ha concluso Sartori – per coinvolgere le nuove generazioni e gli enoturisti. Tra le priorità la messa in rete delle agenzie di enoturismo e la messa in rete col distretto turistico del Garda dove arrivano 13 milioni di turisti l’anno”.