sabato, 21 Dicembre 2024

Venezia, al via tassa sbarco con esenzioni a ‘nativi’ e tifosi

Con il ‘sì’ della maggioranza di centrodestra a Venezia prende il via l’applicazione della tassa di sbarco, più precisamente del ‘contributo di accesso’ alla città storica, introdotto con l’ultima legge di stabilità e del quale il Consiglio comunale ha licenziato il regolamento elaborato dalla Giunta e dai suoi consulenti legali. Il sindaco Luigi Brugnaro aveva già annunciato che da maggio verrà svolta la prima fase, con una tariffa unica di 3 euro, quindi l’introduzione delle quattro fasce, e riscossione affidata ai vettori di trasporto; 22 in tutto le modalità di esenzione dal contributo, alcune inserite in commissione, altre con emendamenti odierni in aula.

Tra le variazioni dell’ultima ora, la Giunta Brugnaro ha introdotto l’esenzione dal contributo per chi è nato a Venezia ma abita altrove. Possibilità quindi per gli ‘indigeni’ di tornare a casa senza sborsare fino a 10 euro per una visita ai congiunti. Non altrettanto sarà possibile tuttavia per i parenti di chi è residente in centro storico, che saranno sottoposti alla ‘tassa’.
Salvi anche i tifosi in trasferta a Venezia per seguire gli eventi sportivi. Ma l’esenzione riguarderà solo gli appassionati in arrivo in Laguna a bordo dei mezzi pubblici appositamente istituiti per arrivare agli impianti. L’emendamento della giunta non riguarda invece i tifosi non organizzati, o che si recano allo stadio o al palazzetto a piedi. Il testo aveva già introdotto l’esclusione dal pagamento della tassa per i residenti in Veneto.
Il Consiglio ha inserito riduzioni del 50% per chi soggiorna in strutture ricettive in Veneto. Niente da fare, invece, per il tentativo di evitare l’obolo in carico agli invitati a cerimonie religiose o civili, come matrimoni, battesimi o funerali. Il Movimento 5 Stelle si è visto bocciare un emendamento su questo tema, e ha protestato per la discriminazione rispetto a coloro che vengono a Venezia per turismo da un hotel o campeggio regionale. Così come è stato bocciato un emendamento del Pd per esentare i clienti di professionisti, anche se sarà esente chi si sottopone a terapie o visite mediche.

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