Anche dopo la decisione del Tar del Veneto, la questione del passaggio delle grandi navi da crociera nel bacino San Marco non si è ancora chiusa. In poche pagine di motivazione, accogliendo i ricorsi avanzati da 'Venezia terminal Passeggeri' (Vtp), la società di gestione dello scalo alla Marittima, del comitato Cruise Venice e di alcune imprese portuali, i giudici amministrativi hanno riacceso un confronto mai sopito.
”Subito soluzione per tutelare Venezia – è il tweet di Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente – Le grandi navi devono essere risorsa non pericolo. Venezia va difesa e protetta. Decidere presto soluzioni alternative al transito nel bacino San Marco”.
A richiedere un intervento del governo è Ermete Realacci, presidente commissione Ambiente alla Camera. “Servono iniziative urgentissime a tutela di Venezia e del suo fragile e prezioso ecosistema", spiega Relacci che ha rivolto un'interrogazione ai ministri dell'Ambiente Galletti, delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, e per i Beni Culturali, Dario Franceschini.
“Il Governo e l'Autorità portuale devono pensare agli interessi della città e dei suoi cittadini non ad una minoranza dell'azionariato che gestisce il porto. Certo l'ordinanza della capitaneria di Porto 'bloccata' dal Tar era fragile, ma, per essere chiari, l'amministrazione di Venezia – dice Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia- si opporrà sempre e comunque al passaggio delle cosiddette grandi navi davanti a san Marco".
Sul tavolo della Capitaneria le soluzioni possibili sono più di una. Al momento, comunque, la stagione crocieristica è di fatto bloccata, visti anche i lavori alle bocche di porto per il sistema Mose, ma tra qualche mese con i primi passaggi davanti a palazzo Ducale la questione senza soluzioni rischia di tornare 'calda'.