Un city pass che tutti i turisti dovranno pagare (con costi differenziati tra chi pernotta in città, chi viene a trovare amici o parenti e chi, invece morde-e-fugge) passando attraverso alcuni varchi di accesso obbligatorio a Venezia. È il progetto al quale sta lavorando Enrico Zanetti, sottosegretario alle Finanze, rilanciata dalla richiesta avanzata dal commissario straordinario Zappalorto al governo, di poter intervenire con una tassazione sui turisti.
“Dal mio punto di vista ritengo che più di una city tax sia ora di costruire un progetto di city pass, cioè che non sia solo un ticket d’ingresso, ma che abbia come obiettivo quello di dare un determinata serie di servizi, che nel momento in cui si viene a Venezia – spiega Zanetti – comunque bisogna acquisire. Si farebbe turismo di qualità, si renderebbe la città vivibile, consentendo al bilancio della città di continuare a fornire quei servizi a cui ci siamo abituati e ai quali non vogliamo rinunciare”.
Si tratterebbe di un pass obbligatorio, gestito da una piattaforma informatica capace di distinguere tra pendolari, turisti che dormono negli alberghi, chi viene a trovare un parente, chi è solo di passeggiata, con un ridisegno logistico degli accessi in città su 4-5 hub specifici, dove verificare l’accesso.