giovedì, 28 Marzo 2024

Densità turistica, a Venezia 9.873 arrivi per km²

Il Cesdoc, Centro Studi dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia, hanno elaborato dei dati sulla densità turistica della città del Veneto nell’anno 2012. Lo studio, che considera le città venete capoluogo di provincia evidenzia come la maggiore pressione esercitata dal turismo gravi su Venezia, con un indice di turisticità territoriale pari a 36 presenze turistiche per ogni residente, seguito a larga distanza da Verona con un valore di 6 e Padova con 5.
Considerando invece l’indice di densità turistica il valore più elevato è per Venezia con 9.873 arrivi per km², seguita da Padova (6.084 arrivi per km²). Per quanto riguarda le città analizzate Caorle risulta il comune con la maggiore pressione turistica: l’indice di turisticità territoriale tocca il valore di 378 presenze turistiche per ogni residente. Seguono Venezia, con 36 presenze turistiche ogni residente ed Asiago con 34.
Per Venezia, distinguendo i flussi per le zone che compongono il Comune, ovvero città storica,Lido e terraferma, il quadro di analisi mette in evidenza il peso maggiore del turismo per la città storica. Se per il Comune di Venezia si registra un indice di turisticità territoriale pari a 36 presenze turistiche ogni residente, per la sola città storica si raggiunge la cifra di 88 turisti ogni residente, mentre per il Lido il valore si attesta a 30 e per la terraferma a 14. Un fenomeno molto importante di cui tener conto a Venezia è quello dei turisti escursionisti, calcolati in 14.500.000 persone, il cui indice di turisticità specifico è di 204 escursionisti ogni residente della città storica e di 247 escursionisti ogni residente del solo centro storico.
Messa a confronto con le principali città d’arte italiane Venezia è prima per pressione turistica, con indice di turisticità territoriale pari a 36 presenze turistiche per ogni residente, seguita da Firenze con 22; risulta terza per densità turistica, con 9.873 arrivi per km², ma, considerando la superficie con l’esclusione delle acque (26.179 arrivi per km²), salirebbe di una posizione diventando seconda solo al capoluogo toscano (32.151 arrivi per km²). Analizzando la Provincia, oltre al capoluogo, tra le altre città d’arte prese in esame Noventa di Piave evidenzia il valore più elevato (dopo Venezia) dell’indice di turisticità territoriale, con un valore pari a 27 presenze turistiche per ogni residente e dell’indice di densità turistica, con 6.826 arrivi per km². 
I dati di Noventa sono influenzati dalla presenza nel comune di un polo commerciale che attrae un numero considerevole di visitatori. Mira rileva invece il valore più basso per gli indici analizzati, in particolare 4 per l’indice di turisticità territoriale e 821 arrivi per km² per la densità turistica. Tra le città di interesse turistico-artistico è Caorle a evidenziare i valori più elevati con un indice di turisticità territoriale pari a 378, seguita a distanza da Chioggia (26) e Mirano (4) e un indice di densità turistica pari a 4.024 arrivi per km², seguita a distanza da Mirano (1.222) e Chioggia (1.073).
Per Gabriele Andreola, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia, “il lavoro del nostro centro studi aiuta a definire le coordinate di un rilevante settore economico del Veneto offrendo spunti per  la riflessione sul suo turismo; un settore importante per la nostra regione, ancor più in questo periodo di congiuntura negativa. Il turismo nella Regione Veneto, secondo i dati recenti, ha generato nel 2011 un fatturato di 11 miliardi di euro e rappresenta l'8,2% del PIL regionale, il 13% dei consumi interni e mezzo milione di unità di lavoro”.
”Questa ricerca vuole fornire nuovi strumenti per misurare la dimensione fisica e demografica del turismo in Veneto, valutandone l'impatto sulla popolazione residente – sottolinea Massimo Da Re, responsabile organizzativo Cesdoc – Gli indici analizzati  contribuiscono ad agevolare la lettura di alcune delle dimensioni turistiche che interessano il nostro territorio fornendo ulteriori spunti al dibattito in corso sulla gestione dei flussi turistici”.

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