Il blocco del passaggio delle Grandi Navi nel Bacino di San Marco, nel Canale San Marco e nel Canale della Giudecca: è il cuore del decreto varato dal consiglio dei ministri il 13 luglio per evitare l’iscrizione di Venezia nella lista del patrimonio dell’umanità Unesco in pericolo e che, grazie all’ok arrivato alla Camera con 363 voti favorevoli, 15 contrari e 4 astenuti, diventa legge.
“Un punto fermo in quel percorso di tutela e salvaguardia della città di Venezia che da anni stiamo portando avanti e che finalmente ha trovato nel presidente del Consiglio Mario Draghi un serio alleato”, il commento a caldo del sindaco di Venezia Brugnaro.
STOP AI COLOSSI IN LAGUNA – Nel Bacino di San Marco, nel Canale di San Marco e nel Canale della Giudecca è vietato ormai dal primo agosto, il transito di navi con stazza superiore alle 25.000 tonnellate o una lunghezza dello scafo a galleggiamento superiore a 180 metri o un tiraggio aereo superiore a 35 metri (con esclusione delle navi a propulsione mista vela-motore) o che impieghino come carburante gasolio con una percentuale di zolfo superiore allo 0,1%
LE COMPENSAZIONI – Il decreto stabilisce compensazioni in favore delle compagnie di navigazione, dei gestore del terminal di approdo interessati dal divieto di transito, delle imprese titolari di contratti d’appalto di attività comprese nel ciclo operativo di detto gestore e dei lavoratori dei comparti della navigazione e della logistica connessa al transito delle navi nelle vie urbane d’acqua.
I NUOVI APPRODI – Il provvedimento nomina il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale di Venezia, Fulvio Lino Di Blasio, come commissario straordinario per la realizzazione, previa valutazione dell’impatto ambientale, di punti di attracco temporanei nell’area di Marghera destinati anche alle navi passeggeri di stazza pari o superiore alle 25.000 tonnellate; per la manutenzione dei canali esistenti, previa Valutazione di Impatto Ambientale; per gli interventi accessori per il miglioramento dell’accessibilità nautica e della sicurezza della navigazione. Obiettivi per i quali il governo ha messo a disposizione 157 milioni, tra i quali 65 milioni in interventi di adeguamento dei canali portuali come il Malmocco-Marghera.
Il commissario dovrà stilare e inviare al ministero delle Infrastrutture entro il 31 marzo 2022 e poi ogni sei mesi per la trasmissione alle Camere, una ‘dettagliata relazione’ sullo stato di realizzazione degli interventi. Questo nell’attesa che venga individuata una soluzione definitiva offshore per l’approdo delle crociere, obiettivo per il quale nei mesi scorsi è stato lanciato un concorso internazionale di idee per il quale il governo ha stanziato 2,2 milioni con il primo decreto convertito in legge il 12 maggio. La call internazionale, articolata in due fasi, si dovrebbe concludere a dicembre 2022. Per conoscere il progetto vincitore bisognerà aspettare la fine di giugno del 2023.