È in costante aumento l'interesse per il turismo subacqueo. E anche il Veneto, almeno sul piano naturalistico, si sta attrezzando per proporre un'offerta che attiri sempre più i turisti-subacquei. Sulla base di un progetto finanziato dalla Regione, Comune di Venezia e Cam idrografica hanno già attivato, al largo del Lido, 2 siti in cui è possibile visitare le cosiddette ‘tegnue', affioramenti caratteristici della morfologia del golfo di Venezia, con le loro dune e substrati solidi che interrompono l'andamento pressoché regolare dei fondali di sabbie e fanghi. Per visitare le tegnue, non sono previste spedizioni organizzate, ma è possibile recuperarne le coordinate online sul sito tegnuevenezia.it, o nei due centri informativi attivi a terra, presso il Palazzo del Podestà del Lido o il piccolo Museo della Laguna sud di Pellestrina. Ancora fermo, invece, il versante dell'offerta relativa al turismo dell'archeologia subacquea. "L'attività archeologica subacquea – spiega Alessandro Tagliapietra, presidente del gruppo Argo – è ricca, ma nessun sito è attualmente aperto e fruibile da parte dei subacquei. In Veneto – conclude – manca ancora questa cultura, che mi auguro si affermi al più presto, anche se i tempi non possono essere dettati da noi, ma dal ministero. Nel frattempo, ciò a cui miriamo, anche attraverso i nostri corsi di archeologia subacquea, è di sensibilizzare i subacquei ad adottare i corretti codici di comportamento in caso di un non impossibile ritrovamento".