venerdì, 22 Novembre 2024

Unesco, firmata intesa per nuovo disciplinare urbanistico Colline Prosecco

“È un dialogo in comune, un comune senso del pensare, di vedere e di agire, visto che i 29 comuni hanno sottoscritto questo disciplinare per l’adozione di buone pratiche e di atteggiamenti amministrativi uguali, conformi in tutto il territorio”. È quanto ha affermato Luca Zaia, presidente del Veneto, commentando la sottoscrizione del nuovo disciplinare urbanistico tra la Regione e i sindaci dei Comuni delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Patrimonio Unesco. “Noi abbiamo una grande responsabilità – ha aggiunto Zaia – perché abbiamo un sito Unesco. Stiamo parlando di un territorio di 9.170 ettari, la ‘core zone’, che è baciato da Dio e dagli uomini, perché è frutto del lavoro di gente, di contadini che si sono spaccati la schiena. Io ho sempre voluto dedicare a loro questo riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità che loro non hanno avuto la fortuna di vedere. Adesso questa fortuna ce l’abbiamo e la dobbiamo tutelare”, ha concluso.

La firma del documento è avvenuta al termine di un convegno dal titolo ‘Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Patrimonio Unesco: prospettive per il territorio’, con il Comitato scientifico che ha costruito il dossier della candidatura Unesco e la consegna della targa Unesco ai 15 sindaci della ‘core’ e della ‘buffer zone’.

“Il futuro di quest’area è destinato a essere molto valorizzato da questo importante riconoscimento. Il problema che si pone a questo punto è la gestione del territorio, nel senso che il richiamo esercitato dall’iscrizione nella lista del Patrimonio mondiale sul turismo è molto importante, e quindi vanno gestiti i flussi dei turisti che arriveranno, soprattutto in un’ottica di non stravolgimento del territorio – ha affermato Franco Bernabè, presidente della Commissione nazionale Unesco – Il territorio – ha proseguito Bernabè – è stato premiato proprio per queste sue caratteristiche di unicità, per la sua qualità, per il fatto che l’antropizzazione non lo ha rovinato, e quindi questo va mantenuto nonostante la crescita dell’afflusso turistico. Questo richiede strumenti di pianificazione, che sono già stati posti dalla Regione, richiede un piano di gestione del sito, il tutto inserito in un contesto – ha precisato – che ha il compito primario di conservare il sito nella sua integrità”.
Secondo Bernabè,”sostenibilità e sviluppo devono essere sinonimi, nel senso che oggi la crescita tecnologica, il ricambio generazionale con l’inserimento delle giovani generazioni, molti con la laurea e che si dedicano all’attività agricola, introducono una dose di innovazione nella gestione del territorio molto importante. E questa dose di innovazione – ha concluso – è quella che garantisce la sostenibilità”.

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