venerdì, 29 Novembre 2024

Zaia: Veneto ancora prima regione con 72 mln di presenze

“Il turismo nel Veneto continua ad affermarsi con cifre da record e si conferma il pilastro della nostra economia. I dati Istat ci dicono che anche nel 2023 la nostra è stata la regione preferita dai turisti, anche tra quelli stranieri, sommando circa 72 milioni di presenze. È la conferma della qualità dell’accoglienza, della ricchezza e diversità del patrimonio artistico-culturale e naturalistico, e delle tradizioni enogastronomiche locali. Mi complimento con i nostri operatori del settore: il Veneto sa intercettare e premiare le aspettative del viaggiatore contemporaneo che torna volentieri sulle nostre spiagge, le nostre montagne, nelle città d’arte e nei borghi, alla scoperta di tesori incantevoli e buon vivere”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta i dati del Rapporto Istat, in cui il Veneto si afferma come la regione più turistica del Paese.

“Preso atto, come ripeto da tempo, che il turismo può e deve essere il core business di tutto il Paese, da Campione d’Italia a Canicattì, è interessante notare come ci sia un territorio pur relativamente contenuto ma che dispone del massimo di autonomia previsto dal nostro ordinamento costituzionale: la Provincia autonoma di Bolzano che da sola supera i 36 milioni di presenze – sottolinea il presidente Zaia – È la conferma che un decentramento amministrativo mirato all’efficienza e alla riduzione delle distanze tra il potere decisionale e il cittadino, quindi anche con le attività produttive, può essere in grado di valorizzare le risorse e farne un volano di attività e di progresso. In questi termini, quelle che potrebbero avere maggior campo d’azione sono le regioni del Sud. I flussi in quest’area, infatti, emergono già per una crescita superiore alla media rispetto al 2022 e, grazie alla bellezza paesaggistica e alla ricchezza culturale di cui dispongono, potrebbero moltiplicarli in prospettive sconfinate. Certamente superiori a quelle del Veneto e del Nordest le cui prospettive, anche le più ottimistiche, devono misurarsi con un numero di presenze già da pienone e i relativi margini”.

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