“Le cose più importanti che abbiamo fatto per il turismo anche nelle cosiddette destinazioni minori (anche se in Italia parlare di città minori è un ossimoro) sono sostanzialmente due: la prima è agire nel modo più serio, veloce, razionale, possibile e sicuro sulle riaperture perché lo dimostra il pil. Questo sarà il primo anno nella storia della Repubblica a mia memoria che troverà una nota di aggiornamento con un Pil superiore alla previsione del Def. Come mai? Certo va bene la manifattura, ma va bene anche il turismo e i servizi perché è anticipata quella che era la previsione (complice tutta una serie di questioni anche il Green Pass europeo) ma anche e soprattutto la decisione di riaprire i settore (pensiamo alla ristorazione) e questo fa fatturare perché l’unico sostegno vero è ritornare a lavorare. Il resto sono chiacchiere”. Lo ha detto il ministro del Turismo Massimo Garavaglia durante il questione time al Senato.
“Abbiamo anche inserito – ha aggiunto- tutta una serie di misure finanziarie. Dei cinque miliardi circa che riguardano il settore mi fermo a quelli specifici su piccoli borghi, città d’arte, etc. E allora mi vengono in mente nel Sostegni 1 i dieci milioni dell’articolo 23 ter per città d’arte e borghi. Nel Sostegni 2 circa 60 milioni per comuni dove ci sono siti Unesco , 5 milioni per i comuni italiani che fanno parte delle reti città Unesco. Non basteranno mai – conclude – ma sono indirizzati proprio in quella direzione”.