venerdì, 22 Novembre 2024

Prime disdette per guerra: incubo terza estate senza stranieri

“Purtroppo registriamo già un effetto Ucraina anche nel mondo del turismo. Non abbiamo fatto in tempo a gioire dell’accettazione da parte del nostro ministero della Salute del vaccino Sputnik che consentiva il ritorno dei russi, che sono uno dei mercati che spende maggiormente all’interno del nostro Paese – circa un milione e mezzo di turisti l’anno – che purtroppo la guerra ha bloccato di nuovo”. Lo dice Ivana Jelinic, presidente di Fiavet ospite a Largo Chigi – Vista sulla Politica sulle ripercussioni della guerra in Ucraina sul turismo in Italia nei prossimi mesi.

“Tutto questo – dice la Jelinic – porta di nuovo disdette, di nuove incertezze e di nuovo grandi problemi per questo settore che dall’inizio della pandemia è il più martoriato. Il nostro turismo in questi ultimi due anni ha già perso una mole di denaro enorme e le nostre imprese sono ridotte a oltre un 80% di calo dei fatturati e questo si è protratto purtroppo anche durante il 2021. Si prevede una stagione che vedrà certamente l’Italia protagonista ma ancora con la mancanza di quel 52% che è rappresentato dai turisti stranieri, in particolare quelli provenienti dalla mete extra-europee che sono poi in realtà quelli che spendono di più nel nostro Paese”.

Jelinic sottolinea come in Spagna, paese tradizionalmente rivale dell’Italia, questo calo non si registra: “C’è anzi un incremento significativo su Spagna e Portogallo – spiega – per una questione in questa fase squisitamente geografica: sono più lontane dalle zone della guerra e molti europei preferiscono spostarsi a ovest quasi con l’idea di sentirsi più al riparo. A differenza invece della Grecia e della Croazia che stanno andando più lente e quasi annaspano perché più vicine di noi all’area ucraina”. La presidente di Fiavet aggiunge che si registreranno “perdite anche sul fronte dei turisti ucraini. “Molti parlano solo dei russi – sottolinea – mentre invece anche gli ucraini negli ultimi anni stavamo arrivando in maniera significativa e stava diventando per noi un mercato interessante (il loro scontrino medio era stato di 1088 euro (+45 sul 2019) nell’ultimo anno)”.

Analoga preoccupazione da parte di Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria: “E’ ancora presto per fare un’analisi specifica tra le disdette che registriamo e quello che sta succedendo, ovviamente, ma purtroppo dei primi problemi li abbiamo. Il nostro incubo è quello di fare una terza stagione consecutiva senza i turisti stranieri. Infatti, se come è evidente la perdita dei turisti russi ed ucraini sarà totale, c’è il fatto che così si vanno a scoraggiare i turisti in generale”. Lalli cita il caso degli americani in particolare: “Sappiamo che loro, che per noi sono un altro mercato importantissimo e big spender, tendono a confondere l’Europa. Ecco per loro oggi l’Europa, e quindi anche noi, siamo in guerra. E di conseguenza un viaggio in Europa il viaggio non lo programmano”.

Questo si va ad aggiungere ai gravi problemi che il turismo già sta tentando di superare: “i due anni terribili di pandemia ma anche altre questioni: ricordiamoci ad esempio – dice Lalli – che per quanto riguarda i turisti russi negli ultimi sei anni erano un mercato in discesa per via della svalutazione del rublo, peggiorato negli ultimi tempi dal fatto che il loro vaccino (Sputnik) non era riconosciuto”.

Secondo Federturismo il quadro rischia di farsi davvero molto fosco: “Non so quante nostre aziende dopo questi due anni orribili avranno la forza di resistere senza il pubblico straniero” commenta amaramente.

Lalli Così come Ivana Jelinic parlano anche della perdita del turisti dal cosiddetto Far East: “Giapponesi, cinesi non esistono più” dicono scoraggiate. “E’ notizia dell’altro giorno – conferma Jelinic – la sospensione totale dei voli intercontinentali dei vettori dal Giappone sull’Europa. La Cina è completamente chiusa dall’inizio della pandemia, sono tanti i mercati completamente paralizzati”.

Lalli poi aggiunge: “C’era anche questa bellissima notizia del volo che doveva collegare Roma con Perth da giugno, che però ha ancora i posti vuoti o quasi. Veramente la ripresa del turismo viene meno. Ci rendiamo conto che ci sono sciagure molto più grandi e tanta gente che soffre nel mondo, ma certo per le nostre aziende non è una situazione semplice”.

Per guardare la trasmissione clicca su https://www.facebook.com/FIAVETNAZ/videos/487916819444789

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