In Calabria la Regione disciplina l’attività degli agriturismi approvando una legge a sostegno dell'agricoltura che punta all'organizzazione di una offerta turistica nelle aree rurali che sia da incentivo per la permanenza degli imprenditori agricoli nelle stesse aree. La nuova legge vuole anche favorire la multifunzionalità delle attività rurali per l'incremento e la differenziazione del reddito agricolo e per il miglioramento delle condizioni economiche e sociali nelle aree interessate e promuovere lo sviluppo e la valorizzazione del terreno agricolo, in particolare quello montano e collinare, incentivando la cultura eno-gastronomica calabrese attraverso l'utilizzo delle produzioni aziendali, locali, tradizionali, tipiche e certificate. “Abbiamo realizzato un proficuo lavoro di unificazione delle due proposte di legge depositate, recependo in gran parte le osservazioni che le Province e le organizzazioni professionali agricole ci hanno fatto pervenire – ha dichiarato l’assessore all’agricoltura Mario Pirillo – Abbiamo concordato un testo obiettivamente più aderente alle esigenze del comparto agrituristico calabrese, riservando ad un apposito regolamento l'esplicazione della disciplina sulle fattorie didattiche e sociali da realizzare negli agriturismi grazie anche ai fondi previsti dal programma di sviluppo rurale”. L'assessore ha spiegato che è stato previsto che il 70% dei prodotti consumati nelle aziende agrituristiche sia prodotto dall'azienda stessa o da quelle limitrofe proprio in un'ottica di valorizzazione del territorio. “La proposta di legge stabilisce anche i limiti all'esercizio dell'attività agrituristica con l'indicazione in 60 del numero di posti tavola giornalieri per pasto massimo su media annua; le norme sui locali da adibire per l'esercizio dell'attività agrituristica, nonché quelle igieniche e di somministrazione di bevande ed alimenti”.