Il punto sull’agriturismo in Sicilia: oltre 700 aziende


(di Mario Liberto) La saggezza popolare ha sempre suggerito di portare i ragazzi in campagna per stimolare l’appetito e farvi trascorrere del tempo agli anziani per ritrovare serenità. Per generazioni, la campagna è stata considerata un luogo rigenerante, un naturale centro di cura a cielo aperto e a costo zero. Fino agli inizi del Novecento è stata anche il rifugio prediletto dalla nobiltà siciliana per le sue villeggiature.

Oggi, con città percepite come sempre più frenetiche e difficili da vivere, la campagna ha recuperato quel ruolo antico, arricchendosi di nuovi servizi e opportunità. Si torna nei territori rurali non solo per respirare aria pulita e ritrovare equilibrio, ma anche per scoprire il gusto autentico dei prodotti della terra. In questo scenario, gli agriturismi hanno avuto un ruolo determinante: hanno fatto rivivere la cultura dell’ospitalità contadina, offrendo esperienze che uniscono benessere fisico, spirituale e culinario. Nel tempo, le strutture sono diventate più accoglienti e l’offerta si è ampliata, sia in quantità che in qualità.

728 operatori autorizzati: il quadro 2024

Secondo i dati della Regione Siciliana – Dipartimento Agricoltura, nel 2024 gli operatori agrituristici autorizzati ai sensi della L.R. 25/2004 sono 728.

Nonostante questo numero, l’ultimo quinquennio mostra una tendenza alla diminuzione delle attività: numerose aziende, terminato il vincolo dei cinque anni, hanno abbandonato l’agriturismo oppure sono confluite nel turismo rurale. Il dato appare modesto se confrontato con regioni simbolo dell’agriturismo italiano, come: Toscana: oltre 4.500 aziende, Trentino-Alto Adige: circa 3.600 aziende (dati 2021). Un confronto che evidenzia quanto il potenziale siciliano sia ancora in parte sotto espresso.

Ripartizione territoriale: Oriente avanti all’Occidente

La distribuzione provinciale degli agriturismi mette in luce un significativo divario tra le due macroaree regionali:

  • Sicilia occidentale: 259 aziende (35,6%)
  • Sicilia orientale:     469 aziende (64,4%)

La parte orientale dell’isola continua a trainare il settore, spinta da territori ad alta vocazione turistica e da sistemi rurali più capillari.

Le donne in agriturismo: una presenza sempre più forte

L’agriturismo ha favorito il ritorno delle donne in campagna, migliorando qualità dell’accoglienza, cura del dettaglio e autenticità dell’esperienza turistica. In Sicilia, la quota rosa rappresenta il 37,6% del totale, con 227 aziende guidate da donne.

Le province con più conduttrici sono:

  • Siracusa: 66
  • Messina: 32
  • Palermo: 30

A livello nazionale, l’Istat registra una crescita costante della presenza femminile, con Umbria e Toscana che raggiungono una media del 46,3% negli ultimi cinque anni.

Posti letto: oltre 10.547 in tutta l’isola

L’alloggio rimane una delle attività principali del settore agrituristico. Nel 2024, i posti letto complessivi sono 10.547, così ripartiti:

  • Sicilia occidentale: 3.951 (37,5%)
  • Sicilia orientale:     6.596 (62,5%)

Le province più dotate sono:

  • Siracusa: 126 aziende – 1.677 posti letto
  • Messina: 111 aziende – 1.455 posti letto
  • Palermo: 107 aziende – 2.004 posti letto

Ristorazione: quasi 30 mila posti disponibili

Le aziende che offrono ristorazione sono 468, con un totale di 19.504 posti:

  • Sicilia occidentale:    8.742 (42,6%)
  • Sicilia orientale:      11.762 (57,4%)

Le province con più posti a sedere:

  • Palermo: 5.076
  • Ragusa:   2.813
  • Siracusa: 2.813

Agricampeggio e bungalow: un settore in espansione

Le strutture dotate di piazzole per agricampeggio o bungalow sono 174, per complessivi 5.432 posti letto.
Le province con più agricampeggio e bungalow sono:

  • Siracusa: 49
  • Messina:  28
  • Enna:       25

I comuni con più agriturismi: Noto domina la graduatoria

Gli agriturismi siciliani si concentrano nei territori a maggiore vocazione turistica. La graduatoria dei comuni con più aziende vede:

  1. Noto:         86
  2. Modica:    48
  3. Ragusa:     25
  4. Scicli:        18
  5. Monreale: 17
  6. Chiaramonte Gulfi: 14
  7. Ispica:        12
  8. Siracusa:    11
  9. Carlentini: 11

Ulteriori poli di aggregazione si trovano sui Nebrodi, sull’Etna, sulle Madonie e nelle aree rurali limitrofe alla città di Palermo.

Un dato curioso riguarda la provincia di Trapani: delle 64 aziende, solo 9 si trovano nell’entroterra; tutte le altre sono situate sul mare o nelle immediate vicinanze della costa.

Agriturismi nelle isole minori: tra mare e natura

Le isole minori confermano la loro capacità di unire paesaggi agricoli e scenari marini. La distribuzione è la seguente:

  • Pantelleria: 11
  • Favignana:  3
  • Ustica:          2
  • Lipari:          2
  • Stromboli:    1
  • Lampedusa: 1

Il contesto nazionale: un settore in crescita costante

In Italia l’agriturismo continua a espandersi. Nel 2022 le aziende attive erano 25.849, in crescita dell’1,8% rispetto al 2021. Il valore della produzione ha raggiunto 1,5 miliardi di euro, con un incremento del 30%.

Sempre nel 2022 si è registrato un record di presenze: 4 milioni di turisti, quasi 2 milioni stranieri.

Nel 2023, il trend è ulteriormente migliorato:

  • +6,4% di ospiti
  • +3,9% di pernottamenti (gennaio–agosto 2022 vs 2023)

Gli agriturismi italiani hanno accolto circa 4,5 milioni di turisti, per 16,6 milioni di notti-presenza.

L’agriturismo si conferma un pilastro del turismo rurale italiano e siciliano.
In Sicilia, il settore valorizza il territorio, preserva tradizioni e paesaggi, sostiene le economie locali e offre ai visitatori un modello di ospitalità autentico, sostenibile e profondamente legato alla storia contadina. Le potenzialità sono enormi: la sfida dei prossimi anni sarà trasformare questo patrimonio in un motore ancora più forte di sviluppo, innovazione e identità territoriale.

* agronomo, scrittore e giornalista siciliano

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