Stop alle agitazioni sindacali negli Scavi di Pompei. Il soprintendente Massimo Osanna ha raggiunto un accordo con i sindacati che anche questa mattina hanno bloccato gli ingressi degli Scavi per un'assemblea durata due ore e che ha provocato disagi.
"Abbiamo lavorato per ripristinare la normalità – ha detto Osanna – e da domani sono sospese le agitazioni mentre venerdì è programmato un incontro con le rappresentanze sindacali sulla vertenza in corso".
Proprio stamattina il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, intervistato da QN, aveva detto: "bisogna assumere l'idea che i musei siano un servizio pubblico al pari dei treni e degli aerei. Gli scioperi nei musei e nei siti archeologici ledono l'immagine dell'Italia nel mondo. I media internazionali ci vanno a nozze e i turisti che trovano i portoni di un museo o di un sito archeologico inaspettatamente chiusi ne traggono un giudizio sull'intero Paese. Per questo motivo, entro pochi mesi varerò la riforma del ministero e modificherò le norme in modo da attribuire ai direttori dei grandi musei una sostanziale autonomia gestionale. Voglio che ciascuno si assuma le proprie responsabilità e farò in modo che il lavoro svolto venga periodicamente valutato da apposite commissioni composte anche da esperti internazionali". Dal canto suo, il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, auspica un incontro urgente tra i sindacati e il ministro Franceschini "per definire un quadro di regole chiare di comportamenti reciproci tra le amministrazioni pubbliche e i rappresentanti dei lavoratori per evitare che ogni fisiologico contrasto sfoci nell'interruzione del servizio pubblico e della fruizione dei beni archeologici e architettonici, come è accaduto in queste giornate a Pompei".
Sulla questione è intervenuto anche il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca: "Con tutte le sue ferite, Pompei non ha davvero bisogno di ulteriori danni di immagine. Siamo solo agli inizi della stagione estiva di questo 2014 e purtroppo gli eventi dell'ultimo fine settimana fanno pensare che si stia partendo con il piede sbagliato: centinaia di turisti sono stati costretti ad attese estenuanti sotto il sole di fronte ai cancelli sbarrati del sito archeologico a causa di beghe sindacali. E' tempo di fare appello al buon senso, bisogna evitare che le questioni interne impediscano la legittima fruizione di un sito così prezioso facendo oltretutto un gran male all'immagine dell'Italia".