Il Cimone è il primo impianto sostenibile dell’Appennino
21 Novembre 2025, 11:00
Il Comprensorio del Cimone, fra le vette dell’Appennino Modenese, si prepara a festeggiare i 50 anni di attività e diventa il primo impianto sostenibile dell’Appennino. Un traguardo raggiunto investendo anno dopo anno in interventi, per rendere la stazione più bella, ma anche per risparmiare acqua, energia, elettricità, salvaguardare l’ambiente e proteggere la sicurezza di chi frequenta la montagna.
Con gli ultimi Programmi Stralcio 2025, la Regione ha destinato oltre 1,4 milioni di euro alle stazioni sciistiche dell’Emilia-Romagna, con una quota significativa concentrata sulla montagna modenese e sul Cimone. Una strategia che si inserisce in un impegno pluriennale: dal 2000 al 2024 gli interventi sostenuti ammontano complessivamente a più di 11,2 milioni di euro.
“Il rispetto dell’ambiente deve essere sempre più un imperativo del nostro fare turismo – sottolinea l’Assessora Regionale a Turismo, Sport e Commercio Roberta Frisoni – e l’innovativo impianto sciistico del Comprensorio del Cimone, realizzato anche grazie ai contributi regionali, si muove proprio in questa direzione: meno energia impiegata al pari di una maggiore efficienza e maggiore qualità ambientale del sistema di innevamento. La montagna è per noi una risorsa unica, custode di tradizioni, identità, storia, nonché un palcoscenico naturalistico ideale per tutti coloro che amano la vacanza attiva all’aria aperta. Una risorsa, anche sociale, che intendiamo preservare e valorizzare adeguatamente”.
Una stazione sciistica quella del Cimone che ha fatto propria la filosofia dell’impegno nella gestione ambientale, inclusi i programmi di riciclo e l’efficienza energetica. E non si accontenta che la stagione neve appena conclusa, sia risultata una tra le migliori di sempre: per garantire il futuro è vietato fermarsi. E l’attività turistica legata alla neve ha importanti ricadute economiche sul territorio: secondo uno studio redatto dall’Università Bocconi di Milano su incarico di Confindustria e ANEF si stima che l’indotto generato e distribuito tra tutte le varie attività sia circa 5 volte il costo del biglietto di risalita; tale indotto arriva addirittura fino alle 8 volte il costo del biglietto in alcune stazioni alpine.
Sulle piste si possono divertire tutti: dai campi scuola per i principianti, alle piste rosse per sciatori più esperti, dagli snow park, alla pista da bob, fino alle piste nere, tra cui la n.25 Razzoli con una pendenza del 60%, tra le piste più ripide in Italia. Il Cimone è oggi è una realtà che permette alla popolazione di queste montagne di rimanere qui e di custodire il territorio. I protagonisti della filiera turistica che si è creata in questo angolo di Appennino sono le 1.600 persone che lavorano durante la stagione invernale in alberghi, biglietterie, impianti di risalita, negozi, noleggi, rifugi.