L’Emilia Romagna punta sull’ippoturismo
3500 km di ippovie censite e un accordo tra Terranostra e Fise


L'Emilia-Romagna si candida per diventare la patria dell’ippo-turismo. La regione, infatti, dispone di 3.500 km di ippovie censite. Inoltre, da poco è stato firmato un accordo tra Terranostra, associazione agrituristica di Coldiretti, e la Fise – Federazione italiana sport equestri. Attualmente solo il 10% degli agriturismi è attrezzato a ricevere cavalli e cavalieri e il protocollo si impegna ad aumentare questo numero, puntando su un nuovo modello di turismo sostenibile. 
"Per ora siamo uno sport, ma potremmo diventare una filiera – spiega Pamela Meier, presidente Fise – ci sono migliaia di potenziali turisti che non trova risposte adeguate". 
“ Vogliamo far crescere un turismo di eccellenza, che rispetti l'ambiente e faccia conoscere realtà locali fuori dai normali circuiti – aggiunge Carlo Pontini, presidente di Terranostra – Ad oggi solo 47 aziende sulle 450 aderenti sono attrezzate per fornire assistenza agli equituristi. Contiamo che aumentino, puntando sulle nuove opportunità di questa sinergia".

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