Una presunta frode fiscale milionaria legata alla gestione della vendita dei biglietti e di altri servizi, come audioguide, cataloghi e visite guidate, per il Colosseo e gli altri siti museali collegati, tra cui i Fori Imperiali e il Palatino, un’area archeologica tra le più visitate al mondo, con oltre 7 milioni di visitatori solo nel 2017. È l’ipotesi principale di un’inchiesta della Procura di Milano sulle due società che gestiscono il business, Mondadori Electa e CoopCulture. L’indagine, nata da un accertamento dell’Agenzia delle entrate del 2015/2016, vede indagato l’ad di Mondadori Libri, Education ed Electa, Antonio Porro. Sullo sfondo dell’inchiesta, coordinata dal pm Stefano Civardi del dipartimento guidato dal pm Ilda Boccassini, tra l’altro, c’è anche una contestazione di turbativa d’asta, capitolo quest’ultimo che, però, potrebbe anche essere trasmesso per competenza territoriale ai magistrati romani.
La presunta turbativa, in particolare, è legata ad un bando di gara della Consip dell’inizio del 2017 con il quale sono stati affidati i servizi di biglietteria e anche quelli cosiddetti ‘aggiuntivi’ per il Colosseo e per gli altri musei collegati ad un raggruppamento temporaneo di imprese, composto appunto da Mondadori Electa e CoopCulture. Servizi questi, in realtà, già assegnati con una serie di rinnovi e proroghe automatiche ogni 4 anni sempre alle stesse imprese dal ’97 in poi.
La frode al fisco sarebbe stata messa in atto attraverso un complesso meccanismo di ‘condivisione’ di utili e perdite tra le due società del raggruppamento, per effetto del quale le stesse non avrebbero pagato l’Iva sulle prestazioni erogate e, in particolare, su quelle della CoopCulture in favore della casa editrice del gruppo Mondadori. Da qui il presunto raggiro ai danni dell’Erario che, per gli inquirenti, sarebbe andato avanti per anni.