Pesano sull’economia marchigiana gli effetti disastrosi del terremoto(solo +0,6% del Pil nel 2016), specialmente su turismo e agricoltura. Lo evidenziano i dati del Rapporto sull’andamento dell’economia marchigiana nel 2016 curato dall’Ufficio Studi della sede di Ancona di Bankitalia. Nel cratere che rappresenta il 42,3% del territorio e ospita il 22,7% della popolazione, opera il 21% degli addetti della regione.
“Bankitalia “continuerà ad aiutare con sostegno economico e ricerca, le popolazioni colpite dal sisma”, ha detto Gabriele Magrini Alunno, direttore della sede di Ancona della Banca d’Italia
Ad Ascoli Piceno, ad esempio, ha ceduto in comodato gratuito al Comune un proprio immobile per trasferire uffici da palazzi inagibili. Difficoltà logistiche e disagi per gli addetti, il sisma ha causato anche alle imprese manifatturiere collocate nella ‘periferia’ del cratere (pelli e cuoio, calzature, tessile, abbigliamento ed elettrodomestici): in queste aree comunque la prosecuzione delle attività “non è risultata compromessa”.
