sabato, 12 Ottobre 2024

Cammini e spiritualità: così l’Enit promuove l’entroterra italiano

I cammini legati alla spiritualità “sono una grandissima risorsa in Italia. Nel tempo probabilmente non li abbiamo promossi abbastanza, basti pensare che il cammino di Compostela è conosciuto da chiunque mentre c’è spesso difficoltà a sapere dove siano i cammini italiani. Come agenzia abbiamo deciso di promuoverli ancora di più, anche perché i turisti non vengono più in Italia semplicemente per le città d’arte ma vogliono vivere quel territorio e spesso i cammini sono una bellissima offerta per far conoscere il territorio e raccontarlo”. Lo ha detto Sandro Pappalardo, consigliere d’amministrazione Enit a margine della conferenza stampa per il cammino dei Cappuccini nelle Marche, nato nel 2021 e rilanciato anche come ideale anticipazione dei 500 anni dell’Ordine nel 2028, con uno spot e nuove iniziative, tra le quali una guida
prossimamente edita da Terre di Mezzo.

“Facciamo promozione in tutto il mondo, presentiamo i nostri prodotti nelle borse internazionali per il turismo e questo faremo anche per i cammini – aggiunge Pappalardo -. Il turismo è una filiera molto complessa, solo la sinergia permette di fare una  progettualità concreta e che porta benefici a tutto il Paese”.

Il cammino dei Cappuccini, realizzato dal progetto di Fra Sergio Lorenzini (Ministro provinciale dei frati minori cappuccini delle Marche dal 2019), è un percorso molto ricco sotto il profilo spirituale, storico, artistico e naturalistico, percorribile a piedi e in bike. E’ lungo quasi 400 km con 17 tappe previste (toccano tutte le province della regione e oltre 25 comuni). Inizia da Fossombrone, ha il suo fulcro a Camerino (luogo di nascita dei cappuccini) e il suo epilogo ad Ascoli.

Lungo il cammino ci sono circa 170 strutture ricettive affiliate ad un prezzo di favore ed è possibile per  pellegrini e turisti anche dormire e fermarsi nei conventi legati dal percorso, “dove non vengono ospitati in una foresteria, ma stanno insieme a noi, mangiano nel refettorio, possono partecipare alla nostra preghiera e alla messa. E’ qualcosa che coinvolge molto sia chi ha lo spirito religioso, sia chi approccia quest’esperienza in maniera laica” spiega Fra Sergio Lorenzini.

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