domenica, 5 Maggio 2024

Affitti brevi, 14 associazioni: si al Cin no a nuovi vincoli

Sì al Cin ma non ai nuovi vincoli. 14 associazioni di categoria (Confedilizia, Fiaip, Prolocatur, Aigab, Confassociazioni RE, PMI, Rescasa Lombardia, Host + Host, Host Italia, Bre-VE, Myguestfriend, OspitaMI, Abbav e F.A.R.E.) in rappresentanza dei proprietari, intermediari e gestori professionali, “accolgono con favore la ricezione della loro proposta in riferimento al Cin (Codice identificativo nazionale), ma manifestano la loro ferma contrarietà a tutte le altre disposizioni ostative che, se introdotte, disincentiveranno – in particolare nelle aree interne e nei borghi – l’investimento immobiliare finalizzato ad un segmento redditizio che negli ultimi anni ha contribuito in maniera decisiva a rendere dinamico il mercato immobiliare nazionale con evidenti benefici per il sistema Paese”.

Le 14 associazioni, tutte coinvolte nel tavolo di confronto sul Ddl Santanchè istituito presso il ministro del Turismo, fanno riferimento all’emendamento al decreto anticipi che oltre all’introduzione del Cin, contempla tutta una serie di obblighi, vincoli, regole e controlli, tipiche degli alberghi, che “sono – si evidenzia nella nota – palesemente orientati ad ostacolare le locazioni turistiche”.

“L’introduzione di ulteriori vincoli e obblighi a chi affitta per periodi brevi rappresenterebbe un segnale molto negativo per il mercato – commentano all’unisono i rappresentanti delle 14 associazioni di categoria – e soprattutto infliggerebbe un ‘duro colpo’ alla locazione, seppur breve, ma pur sempre locazione, allontanando l’investitore dall’acquisto con tale finalità, il tutto inficiando indebitamente i risparmi delle famiglie italiane accumulati spesso in anni e anni di sacrifici”.

“Ci appelliamo al buon senso della politica nell’eliminare dal testo tali disposizioni fattivamente dannose per la proprietà, per il mercato immobiliare e per l”intera economia – concludono – e che, soprattutto, non risolveranno, ma, al contrario, implementeranno forme di illegalità e di evasione fiscale, oltre a comportare un ulteriore aumento dei prezzi delle camere d’albergo”.

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