giovedì, 25 Aprile 2024

Agriturismi provano la ripartenza dopo crac da 50 miliardi

Durante lo stato di emergenza scattato il 31 gennaio 2020 e più volte rinnovato per combattere la pandemia si sono verificati quasi 50 miliardi di mancati introiti solo per l’assenza forzata dei turisti stranieri, bloccati alle frontiere a causa dei vari lockdown o scoraggiati dalle necessarie misure restrittive adottate. Emerge da una analisi Coldiretti su dati Bankitalia in occasione della fine dello stato di emergenza che prevede, tra le altre misure, il superamento del green pass base rafforzato per alberghi e strutture ricettive, per ristoranti all`aperto, sagre, fiere, parchi tematici e di divertimento, musei, mostre e altri luoghi della cultura per facilitare il ritorno dei vacanzieri dall’estero, già a partire dalla Pasqua e dai ponti di primavera.

Una decisione importante per un settore come quello turistico italiano – rileva la Coldiretti – fortemente dipendente dall’estero con ben 113 milioni di viaggiatori stranieri che tra il 2020 e il 2021 hanno dovuto rinunciare a venire nel Belpaese per effetto delle limitazioni agli spostamenti e per le preoccupazioni sulla diffusione del contagio. Secondo l’associazione si tratta un vuoto pesante che purtroppo non è stato compensato “dalla positiva svolta vacanziera patriottica degli italiani”. Ad essere penalizzate sono state soprattutto le città d’arte, ma anche gli oltre 24mila agriturismi nazionali dove gli stranieri in alcune regioni secondo Campagna Amica rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti e a livello generale valgono comunque oltre il 40% delle presenze totali prima della pandemia.

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