sabato, 16 Novembre 2024

Assoviaggi a Centinaio: subito un tavolo con le Regioni su abusivismo

“Auspichiamo, al più presto, la costituzione di un tavolo di concertazione che coinvolga il Ministero del turismo, le Regioni, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e le associazioni di settore per supportare e coordinare, con tempestività, l’adeguamento delle leggi regionali al Codice del Turismo e prevedendo lo sviluppo di un piano di contrasto all’abusivismo nel comparto della produzione, organizzazione e distribuzione dei viaggi e servizi turistici, con il supporto delle Forze dell’Ordine e della Guardia di Finanza”. La richiesta arriva da Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi Confesercenti, in una lettera inviata al ministro Gian Marco Centinaio ed alle Regioni.

“Non ci risulta infatti – afferma il presidente di Assoviaggi – che ad oggi vi sia stato da parte delle Regioni un adeguamento della disciplina di settore alle nuove norme statali, anche relativamente ai requisiti richiesti per esercitare le attività professionali inerenti l’organizzazione e la vendita di pacchetti turistici. L’esigenza è che le Regioni aggiornino le loro leggi sul turismo, adeguandole a quanto previsto dal Codice del Turismo al fine di evitare che si creino situazioni di disparità in base alla regione di appartenenza, a discapito sia degli operatori che dei consumatori”.

“In particolare – sostiene Rebecchi – tra i punti focali della nuova disciplina contenuta nel Codice del Turismo e che richiedono una immediata armonizzazione, è necessario che le Regioni adottino misure amministrative e operative idonee a rendere efficace la vigilanza sulle attività del comparto ed effettive le corrispondenti misure sanzionatorie. Si richiama l’attenzione sulla necessità di monitoraggio di tutti i soggetti che operano nell’ambito dell’attività di organizzazione e vendita di pacchetti turistici, attività strettamente riservate alle agenzie di viaggio ed ai tour operator, sanzionando tutti coloro che svolgono le stesse attività senza oneri e senza riconoscimento di diritti per l’utenza, in violazione dei principi che regolano il libero mercato e la concorrenza”.

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