sabato, 9 Novembre 2024

Balneari, proroga non risolve problemi ma è già qualcosa

Per Associazioni prossimo Parlamento dovrà costruire disciplina normativa

“La proroga di 5 anni della scadenza delle concessioni demaniali, votata dalla Camera con il così detto decreto sviluppo bis, non risolve il problema di fornire certezze alle 30.000 imprese del settore, ma costituisce, piuttosto, una presa d’atto da parte del Governo sulla necessità di darsi più tempo per costruire una corretta soluzione alle molteplici questioni delle imprese balneari italiane”. Ad affermarlo in una nota le Associazioni di categoria degli imprenditori balneari: Sib. Sindacato Italiano Balneari – Confcommercio, FIBA – Confesercenti, CNA – Balneatori e Assobalneari Italia – Confindustria.
“Ringraziamo le varie forze politiche che si sono impegnati per il conseguimento di questo obiettivo che, pur non soddisfacendo la categoria, fornisce un contributo positivo che noi stessi non sottovalutiamo. Non possiamo che stigmatizzare coloro che si sono opposti a qualsiasi proroga, invocando inesistenti pregiudizi all’ambiente o nei confronti dei consumatori, arrivando persino a paventare colossali multe europee assolutamente improbabili – continua la nota – Le eventuali conseguenze negative sono state ampiamente chiarite, intendiamo, quindi, ribadire che il rischio di multe europee è del tutto inesistente perché il Commissario europeo Michel Barnier si è dichiarato disponibile a concedere ‘un congruo periodo transitorio’, mentre quello alla Giustizia Viviane Reding sull’analoga proroga spagnola, ha manifestato il consenso della Ue. È merito certamente del Parlamento non aver ceduto alle ricostruzioni mediatiche adottando una mini proroga per evitare una situazione amministrativa confusa e un prevedibile esteso contenzioso giudiziario promosso dalle imprese attualmente operanti in danno dello Stato. Spetterà ora al prossimo Parlamento – concludono le associazioni di categoria – costruire, con il contributo di tutte le Istituzioni interessate, una disciplina normativa che assicuri una prospettiva di investimento e di lavoro a centinaia di migliaia di imprenditori e lavoratori continuando, in questo modo, a garantire quei livelli di eccellenza e di competitività del turismo balneare italiano che da secoli sono famosi in tutto il mondo”.

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