Borghi più belli d’Italia fanno rete con agroalimentare


Al via ‘MIB – Mercato Italiano dei Borghi’, il nuovo progetto in cooperazione istituzionale tra l’Associazione ‘I Borghi più belli d’Italia’ e ‘Bmti – Borsa Merci Telematica Italiana’ finalizzato alla valorizzazione e promozione delle produzioni tipiche e di qualità dei Borghi associati. Si punta a un inter di certificazione delle aziende dei Borghi più belli d’Italia e alla creazione di nuove opportunità promozionali e commerciali.

Il progetto 2025, che si avvale infine del partenariato con Slow Food Italia, sarà indirizzato in primo luogo a una selezione e certificazione delle aziende produttrici e delle produzioni più rappresentative dei territori di origine che possa diventare uno strumento utile tanto per gli operatori di settore quanto per i consumatori, intercettando una domanda di mercato sempre più interessata a prodotti locali “di nicchia”, percepiti come garanzia di tradizione e di qualità. In vista del lancio di una piattaforma digitale ad hoc.

“Dopo 4 anni di lavoro che sono serviti per censire migliaia di produttori e di prodotti provenienti dai Borghi più belli d’Italia, parte – annuncia Fiorello Primi, presidente dell’Associazione – la seconda fase del progetto Mercato Italiano dei Borghi in collaborazione con la Borsa Merci Telematica Italiana. Una fase molto importante perché sarà dedicata a selezionare, insieme a Slow Food, un primo blocco di eccellenze per creare una prima vetrina di prodotti da immettere sul mercato nazionale fisico e digitale”.

“Il nuovo accordo di cooperazione si propone di promuovere le eccellenze produttive dei borghi italiani, rafforzando – sottolinea Riccardo Cuomo, Direttore di BMTI-Borsa Merci Telematica Italiana – la competitività delle imprese locali e la coesione dei territori. Attraverso la realizzazione di strumenti operativi, offriremo nuove opportunità di crescita sostenibile per i sistemi produttivi tradizionali, contribuendo alla salvaguardia del patrimonio culturale e alimentare”.

“I borghi con il loro patrimonio culturale, paesaggistico, ambientale e socio-economico – commenta Barbara Nappini, Presidente Slow Food – sono una ricchezza per la nostra penisola: da qui la necessità di tutelarli, valorizzarli ma soprattutto pensarli come luoghi da abitare 365 giorni l’anno. Noi crediamo che il turismo a detrimento degli abitanti non abbia futuro: crediamo invece in un viaggio di scoperta che faccia ben-vivere i borghi, crediamo nel supporto a un’agricoltura sostenibile (biologica, biodinamica e agroecologica) e alla promozione di produzioni locali identitarie tramite progetti mirati come Presìdi Slow Food e l’Arca del Gusto, crediamo nella valorizzazione dell’artigianato a essi legati”.

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